Eri a conoscenza del fatto che esiste una classifica delle città che inquinano di più al mondo? Continua a leggere per scoprire quali sono…
La Sensoworks, una startup italiana specializzata proprio nel monitoraggio delle infrastrutture, ha stilato una classifica. Nello specifico si tratta di una graduatoria che contiene una lista delle città più inquinanti al mondo.
Nella parte più bassa si vanno a collocare alcune città appartenenti all’Unione Europea. Partendo da quella che contribuisce di più alle immissioni annue di agenti inquinanti nell’atmosfera troviamo: al 30° posto Francoforte, al 36° Atene, al 46° Berlino e a seguire Torino al 52°.
Nonostante si trovino abbastanza in basso, fanno comunque la loro parte nella generazione di elevate quantità di CO2.
Tuttavia, ad avere l’impatto più grande sui cambiamenti climatici, sono le prime 25: le città che inquinano di più al mondo.
Sono quelle che, da sole, sono responsabili dell’immissione nell’aria di oltre la metà di tutti i gas serra del Pianeta.
Ecco le 25 città che inquinano di più
- Handan (Cina)
- Shanghai (Cina)
- Suzhou (Cina)
- Dalian (Cina)
- Pechino (Cina)
- Tianjin (Cina)
- Mosca (Russia)
- Wuhan (Cina)
- Qingdao (Cina)
- Chongqing (Cina)
- Wuxi (Cina)
- Urumqi (Cina)
- Bangkok (Thailandia)
- Istanbul (Turchia)
- Guangzhou-Canton (Cina)
- Huizhou (Cina)
- Sijiazhuang (Cina)
- Zengzhou (Cina)
- Shenyang (Cina)
- Shenzhen (Cina)
- Kunming (Cina)
- Hangzhou (Cina)
- Tokyo (Giappone)
- Hong Kong (Hong Kong)
- New York (USA)
Da questa classifica è evidente che le maggiori città inquinanti sono, purtroppo, quelle cinesi.
In che modo risolvere il problema
L’unico modo davvero efficace per risolvere questo grave problema, è quello di cambiare completamente rotta e visione attuale delle città. È necessaria un’evoluzione, uno sviluppo che riguardi l’economia e allo stesso tempo anche la sostenibilità ambientale.
A tal proposito, gli esperti della Sensoworks hanno proposto dei nuovi modelli di città smart (città intelligenti). Prototipi di centri urbani in grado di ridurre l’inquinamento favorendo la transizione energetica verso fonti più pulite ed etiche.
L’idea principale è quella di riqualificare tutte le strutture, i mezzi o i prodotti. Innovare ciò che è già presente all’interno delle città attraverso una trasformazione il più possibile ecologica. L’obiettivo è quello di riuscire a creare luoghi resilienti, indipendenti a livello energetico e che siano il più possibile durevoli nel tempo.
Per fare questo c’è bisogno di più investimenti nelle alternative green, e di una maggiore attenzione ai temi ambientali anche da parte dei governi. Si tratta di condizioni essenziali, senza le quali si rischierebbe realmente di arrivare ad un punto di non ritorno. Il capolinea dal quale sarà difficile, se non impossibile, risalire.