L’associazione per i diritti degli animali PETA ha lanciato una campagna shock: abiti e accessori realizzati in pelle umana, in vendita su un vero e proprio shop online.
Quando le manifestazioni in piazza non bastano più, ecco che per fare arrivare un messaggio al grande pubblico e a determinati settori servono azioni forti e decise.
Le campagne di comunicazione bizzarre e dirette di alcune associazioni ambientaliste e animaliste non sono nuove, ma quella lanciata da Peta è davvero scioccante. L’associazione per i diritti degli animali, People for the Ethical Treatment of Animals, ha infatti realizzato una campagna sconvolgente.
L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei maltrattamenti sugli animali, perpetrati in particolar modo nel mondo della moda, al fine di realizzare capi d’abbigliamento in pelle. Questa non è la prima volta che Peta lancia campagne shock su questa tematica.
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Già nel 2013, infatti, aveva creato uno spot in cui mostrava diversi animali (volpi, foche, cigni, pavoni solo per citarne alcuni) sfilare in passerella indossando abiti composti da parti del corpo umano. A fine sfilata, si vedono adulti e bambini rinchiusi in gabbie terrorizzati e in attesa del proprio turno.
“Ogni anno, le persone uccidono milioni di animali per la moda – si leggeva nello spot – Toglietevi le pellicce, indossate la vostra umanità“.
Ora, con la nuova campagna shock, Peta ribadisce il messaggio cercando di sconvolgere il grande pubblico e toccarlo nel profondo.
A differenza di quanto fatto nel 2013, questa volta Peta non si è limitata allo spot televisivo o alle immagini di impatto. Altresì, Peta ha creato un vero e proprio shop online dove mettere in vendita gli abiti e gli accessori realizzati in pelle umana.
L’obiettivo, come detto, è denunciare l’utilizzo di pellicce o pelli esotiche per realizzare capi d’abbigliamento, borse e scarpe. L’opinione pubblica viene colpita dall’e-commerce, pensato per “mettere in vetrina” le crudeltà commesse nei confronti degli animali nel mondo della moda.
Uno degli slogan della campagna recita, infatti: “La moda che osa fare la domanda ‘Chi indossi?“. E guardando bene i capi proposti nel negozio online “Urban Outraged“, si intravedono le parti del corpo umano utilizzate per realizzarli.
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Volti umani, occhi, denti, sangue e cicatrici sono infatti ben riconoscibili. Ovviamente tutti i materiali usati per creare questa campagna, ovvero i finti capi di abbigliamento, sono sintetici.
Inutile negare che gli stessi, in realtà, rendano benissimo l’idea della violenza compiuta nei confronti degli animali, al fine di realizzare gli indumenti che danneggiano gli animali e l’ambiente.
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