Secondo uno studio condotto a Barcellona, il consumo di acqua in bottiglia ha un impatto ambientale dalle 500 alle 50.000 volte superiore di quella del rubinetto.
Quante bottiglie di plastica gettiamo ogni anno, mese, settimana? Le nostre abitudini alimentari e i ritmi di vita moderni ci hanno spinti sempre di più a consumare acqua in bottiglia, ma l’impatto sull’ambiente di questa nostra abitudine è fin troppo dannoso.
Lo ha dimostrato una ricerca condotta dal Barcelona Institute for Global Health che, prendendo come esempio la città di Barcellona, ha ipotizzato uno scenario in cui tutti bevono acqua in bottiglia.
Con risultati davvero impressionanti per quanto riguarda la salute del nostro pianeta.
L’impatto ambientale dell’acqua in bottiglia
Anzitutto, la produzione di acqua in bottiglia, secondo lo studio, sarebbe quella con il maggiore impatto ambientale: dalle 500 alle 50.000 volte superiore rispetto a quello dell’acqua del rubinetto. Se tutti consumassero acqua in bottiglia nella città di Barcellona, ad esempio, ci sarebbe un utilizzo delle risorse 3.500 volte superiore rispetto al consumo esclusivo di acqua del rubinetto.
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I ricercatori del Barcelona Institute for Global Health hanno anche stimato a quanto equivarrebbe tale impatto: 1.43 specie andrebbero perse ogni anno a causa della produzione di acqua in bottiglia per rispondere al fabbisogno di tutta la popolazione di Barcellona. Di contro, l’impatto sugli ecosistemi sarebbe trascurabile se tutta l’acqua venisse presa dal rubinetto.
Inoltre, lo studio condotto in Spagna ha calcolato che i costi di estrazione delle materie prime (circa 24mila dollari all’anno) sarebbero pressoché azzerati se venisse utilizzata esclusivamente l’acqua del rubinetto. Se invece la popolazione di Barcellona bevesse solamente acqua in bottiglia, i costi si alzerebbero a 83.9 milioni di dollari.
Italia e UE: troppe bottiglie di plastica
Il consumo di acqua in bottiglia avrebbe dunque un impatto maggiore sull’ambiente a causa di due fattori principali: l’utilizzo di materie prime, anche solo per il packaging, e l’energia necessaria per produrla.
Tra le conclusioni dello studio, tra l’altro, viene anche citata l’Italia: il nostro Paese avrebbe un sistema paragonabile a quello spagnolo, in questo caso sul modello della città di Barcellona, per quanto riguarda il consumo di acqua in bottiglia.
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E’ dunque bene prendere spunto dai risultati di questa ricerca, per pensare a soluzioni che possano contrastare questo fenomeno fin troppo diffuso in molti Paesi europei.
Proprio l’Unione Europea ha pensato, d’altronde, a una nuova direttiva sul consumo di acqua che punta a ridurre il consumo di bottiglie in plastica incrementando la fiducia e la sicurezza nell’accesso all’acqua del rubinetto per incontrare il fabbisogno della popolazione.