La benzina, dopo gli ulteriori rincari, potrebbe diventare un ricordo lontano con questo metodo rivoluzionario per le nostre auto. Cerchiamo di capire meglio, però, di cosa si tratta.
Chi aveva un pozzo di petrolio nel secolo scorso era un imprenditore felice e non lo sapeva. La ricchezza, infatti, generata proprio da quel combustile fossile ha segnato e mosso gli interessi del mondo per tutto il Novecento. Tanto da generare anche guerre per il suo possesso. L’invasione irachena del Kuwait nel 1990 o degli Stati Uniti in Iraq nel 2003 sono solo alcuni esempi.
Insomma, l’oro nero faceva gola a tutti e continua a dettare il mercato delle superpotenze economiche. Questo il presidente russo Vladimir Putin lo sa molto bene, tant’è che, malgrado le sanzioni, riesce a dettare le sue regole tanto sulle esportazioni di gas quanto su quelle di petrolio, quest’ultimo dal prezzo esagerato ultimamente.
Per alcune settimane, infatti, mettersi in macchina è stato molto complicato. La benzina è arrivata ai suoi massimi storici costando più di due euro al litro. Mettere 10 euro di carburante, insomma, equivaleva fare una spesa nulla. Perfino il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, si era espresso pesantemente sui rincari, arrivando ad affermare che non solo fossero ingiustificati, ma anche frutto di una marcata speculazione sui mercati.
Eppure, prende sempre più forma una soluzione totalmente rivoluzionaria per le nostre auto. La benzina, dopo gli ulteriori rincari, potrebbe diventare un ricordo lontano. Cerchiamo di capire meglio, però, di cosa si tratta.
Benzina? No, arriva il combustile solare!
Oltre alla auto elettriche, da Lugano arriva un nuovo modo green per ripensare le nostre auto. Insomma, non è più detto che per guidare serva per forza il petrolio. Synhelion, infatti, è l’azienda svizzera che si sta occupando al momento del solar fuel, cioè del combustile solare. Il solar fuel non ha nulla da invidiare al petrolio: può essere usato su qualsiasi mezzo – macchina, camion e motorino – con qualsiasi tipo di carburante.
Alla base del funzionamento c’è un ricevitore solare, in grado di produrre temperature altissime, usate per generare calore trasformato in syngas. Si tratta di una miscela combustibile, proprio come la benzina o il diesel. I primi test condotti dall’azienda svizzera fanno ben sperare però in vista del futuro.
Il solar fuel, infatti, non è ancora in commercio, ma una volta immesso nel mercato potrebbe fornire così tanto carburante liquido, da ridurre l’impronta ecologica del 50%, se non addirittura del 100%. Per noi quindi cambierebbe ben poco, potremmo continuare a guidare le nostre autovetture, magari risparmiando, ma per l’ambiente sarebbe una vera e propria boccata d’ossigeno.