Il suo nome è Fly Zero ed è il progetto del nuovo aereo a idrogeno presentato in questi giorni all’Aerospace Technology Institute britannico (ATI). Fly Zero rappresenta il futuro dei trasporti aerei di media grandezza, allora scopriamo insieme come funziona!
Fly Zero potrà trasportare fino a 279 passeggeri ed avrà un’apertura alare di ben 54 metri. Sarà inoltre in grado di volare per intere tratte lunghe, arrivando da Londra fino a Pechino, a Vancouver e a Città del Messico, per dirne solo alcune.
I grossi serbatoi di mantenimento dell’idrogeno verranno stoccati all’interno dell’aereo in diversi punti. In questo modo l’aerodinamicità non ne verrà sconvolta. All’interno, l’idrogeno verrà tenuto ad una temperatura pari a -250 gradi centigradi.
Un grosso passo avanti nel nome della decarbonizzazione globale. Questo tipo di aeromobile è infatti a impatto zero, non producendo nessuna emissione di carbonio. Sarà una grande vittoria per quanto riguarda la difesa dell’ambiente.
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Anche se si tratterà di un aereo all’avanguardia in fatto di sostenibilità, non perderà il confort durante il volo. Poltrone e velocità di viaggio saranno garantiti, alla pari degli aerei di linea standard.
Affinché questo progetto innovativo veda la luce quanto prima, il governo londinese ha investito la bellezza di 15 milioni di sterline. La somma è indicativa di quanto il Regno Unito si voglia portare avanti nelle politiche in difesa dell’ambiente.
Secondo il Segretario di Stato per le Imprese, l’Energia e l’Industria Kwasi Kwarteng, questo progetto potrebbe definire il futuro dell’aerospazio e dell’aviazione. Si vuole dimostrare che un futuro senza carbonio non è solo preferibile, ma possibile.
L’idrogeno liquido è la strada giusta per veder soppiantati definitivamente i carburanti fossili. Si tratta dell’unica direzione da prendere per poter dare un futuro ad un pianeta oramai martoriato. L’aereo dovrebbe essere pronto per il 2030.
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Ovviamente le sfide tecnologiche da superare sono ancora tante e l’Aerospace Technology Institute non lo nasconde. Anzi, esso ricorda come gli incentivi per gli studi di settore in questo campo stiano aumentando in maniera esponenziale.
Già nel 2035 si stima che la richiesta di idrogeno come carburante sarà così alta che questo porterà ad un abbassamento del costo anche per l’aeronautica civile. In questo modo, l’alternativa green sarà concorrenziale a quella con emissioni. Chissà cosa ci riserva il futuro!
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