L’aichmofobia è una paura che può colpire tantissime persone. Secondo alcuni studi ne soffrirebbero, in media, ben 6 milioni di italiani. Ecco di cosa si tratta.
Tutti noi abbiamo almeno una fobia: può essere un oggetto, una situazione o altro che ci spaventa spesso in modo totalmente irrazionale. Non è facile tenere a bada le proprie paure, soprattutto perché nel momento in cui le proviamo ci prende spesso una sensazione di grande panico.
Di fronte alle nostre fobie ci sentiamo inibiti, talvolta non riusciamo a evitarle né a combatterle e questo ci fa sentire ancora peggio. Sono tantissime le paure che accomunano un grande numero di persone, molte hanno un nome che le rappresenta.
Come l’aichmofobia, molto diffusa anche nel nostro Paese e di cui potreste soffrire anche voi senza saperlo. Secondo uno studio realizzato nel 2013, infatti, in Italia sono ben 6 milioni le persone affette da questa fobia. Nel mondo, si stima che ne soffra almeno il 10% della popolazione.
Un problema che porta a comportamenti di evitamento ma in molti casi anche a veri e propri sintomi fisici. Vediamo insieme di cosa si tratta, quali sono le conseguenze per chi la prova e come affrontarla.
Aichmofobia: paura degli aghi
L’aichmofobia (o belonefobia) altro non è che la paura degli aghi. Nelle forme più gravi, la persona ha la fobia anche di tutti gli oggetti appuntiti tra cui ad esempio le spille. Una paura che colpisce tante persone, le quali si sentono frenate in numerose situazioni.
Se anche voi evitate di andare a fare un prelievo del sangue (ovviamente se non è strettamente necessario) perché provate terrore al solo pensiero, se anche voi odiate sedervi sulla sedia del dentista in attesa dell’anestesia: beh, forse soffrite proprio di questo disagio.
Dal punto di vista strettamente fisico, l’aichmofobia si può manifestare attraverso agitazione, tachicardia, sudorazione eccessiva, nausea, attacchi di panico, fino allo svenimento ogni volta che si vede o si entra in contatto con un ago.
Le cause scatenanti possono essere diverse, ovviamente dipendono dalla storia di ciascun individuo. L’aichmofobia può svilupparsi dopo aver avuto un evento traumatico, legato ovviamente agli aghi. Alcuni ipotizzano possa esservi una componente ereditaria, ma a livello scientifico non c’è una teoria che lo confermi.
Spesso, inoltre, questa fobia è associata ad altre: ad esempio l’emofobia (paura del sangue), la iatrofobia (paura dei medici), l’algofobia (paura del dolore). Per affrontarla e curarla, se proprio vi rende la vita impossibile, il consiglio è quello di consultare un esperto (ad esempio uno psicologo) che vi saprà indicare la via migliore.