Lanciato l’allarme per l’acqua, adesso sembra che neanche questa sia più così sicura da bere. Ecco cosa sta accadendo.
Le allerte alimentari hanno ormai riguardato qualunque genere e tipologia di prodotti, ma questa volta siamo andati davvero oltre. La tranquillità è un ricordo lontano, bisogna avere mille occhi per riuscire a tutelarsi e proteggersi da eventuali rischi.
Carichi contaminati, uova di cioccolato con la salmonella, pasta ricolma di pesticidi… il rischio è dietro l’angolo e a pagare le conseguenze anche di piccole sviste siamo proprio noi.
La salute di tutti dovrebbe essere sempre messa la primo posto, ma a quanto pare non è quasi mai così. Qualche volta abbiamo assistito a scandali causati da piccole distrazioni o mancanze da parte di grandi aziende. Altre volte invece ci siamo ritrovati a vivere situazioni spiacevoli che si sarebbero potute tranquillamente evitare rispettando le norme vigenti.
Oggi un altro allarme arriva direttamente dal Ministero della Salute, e questa volta non è semplice da mandare giù. Anche la sostanza più pura, quella che credevamo potesse essere sicura e priva di contaminazioni è invece stata dichiarata non adatta al consumo.
Di cosa stiamo parlando?
Purtroppo della nostra fonte di vita principale: l’acqua.
Anche l’acqua non è più sicura oggi
La problematica a cui ci riferiamo è quella che riguarda l’acqua minerale effervescente naturale Clavdia. Dopo alcuni specifici ed attenti controlli, il Ministero della Salute ha deciso di ritirare dal mercato ben 2 lotti e formati di questo prodotto.
Nello specifico, le casse sequestrate sono state prodotte dall’azienda Sorgenti Clavdia Srl nello stabilimento di Roma Capitale. La motivazione di questa allarmante situazione è dovuta alla possibile presenza di Stphylococcus aureus all’interno delle bottiglie di plastica.
Dopo aver recuperato tutti i lotti incriminati, l’azienda per precauzione ha provveduto anche a divulgarne i dati specifici in modo tale che chiunque si accorgesse di averla acquistata possa controllare i numeri sul retro e riportare indietro la merce non conforme.
I prodotti in questione sono stati venduti all’interno di bottiglie da 1,5 litri il cui numero di lotto è L21111 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 21/04/2023. L’acqua venduta nelle bottigliette da 0,5 litri possiede invece il numero di lotto L21292 e il Tmc 21/04/2023.