Allerta alimentare. Un ingrediente base per molti piatti e utilizzatissimo nei dolci può mettere a serio rischio la salute dei consumatori. È necessaria una massima allerta e una massima attenzione ai prodotti che abbiamo in dispensa.
Ancora contaminazioni pericolose per la salute dei consumatori. Le allerte alimentari per la salvaguardia della salute dei cittadini non si placano. Questa volta, però, il rischio per chi consuma questo alimento, è da considerarsi veramente alto.
Si tratta di una contaminazione di aflatossina, microfungo filamentoso che si sviluppa in fase di coltivazione o durante l’immagazzinamento dei prodotti. Questi funghi è solito individuarli con più frequenza in aree coltivate con clima caldo/umido o molto secco, ma a causa dei cambiamenti climatici, si stanno sviluppando anche in ambienti temperati.
I danni alla salute possono essere notevoli. Le aflatossine, infatti, attaccano principalmente il fegato. Quelle più pericolose per la loro tossicità sono quelle B1, B2, G1, G2 e quella M1. Le altre, seppure tossiche, sono ritenute meno aggressive.
È quindi di vitale importanza prestare particolare attenzione nei banchi del supermercato quando andiamo a scegliere gli ingredienti per i nostri piatti, in modo da non rischiare di incappare in prodotti sfuggiti al ritiro e danneggiare la nostra salute.
L’allarme alimentare per le mandorle alle aflatossine
Come vi abbiamo anticipato, sono un ingrediente utilizzatissimo in cucina, sia nei dolci, che nei piatti salati. Le mandorle vengono anche consumate crude, per merenda o per colazione, non solo per il loro buon gusto, ma anche per i loro numerosi apporti benefici.
Le mandorle richiamate nell’allerta alimentare sono le mandorle sgusciate a marchio Ciavolino. Sono commercializzate da Ciovolino Roma International srl ma prodotte ad Ardea, da Ciovolino Daniele e Figli Roma srl. Il lotto è il numero 22066, da 800 gr con scadenza al 04/2023.
Nonostante la loro bontà e i loro numerosi benefici, questa volta le mandorle rischiano di diventare un serio pericolo per i consumatori. L’aflatossina trovata è infatti del tipo B1, una di quelle ritenute pericolose per l’alta tossicità. L’AIRC la considera uno tra gli agenti cancerogeni più pericolosi per l’uomo.
I sintomi di questo tipo di intossicazione prevedono emorragie intestinali, inappetenza, apatia e febbre alta, problemi renali, anemia, edema polmonare, distruzione delle cellule epatiche. Nei casi più gravi si può arrivare alla morte.