Dopo circa 30 anni di battaglie sul clima, i difensori dell’ambiente festeggiano. L’ONU riconosce ufficialmente il diritto di vivere in un ambiente pulito come fondamentale per l’essere umano.
Nella storia, non è mai accaduto che il rispetto per l’ambiente incidesse sulla vita dell’uomo, al punto da essere sancito come diritto fondamentale. Al pari del diritto alla vita, ad un’esistenza dignitosa o alla libertà religiosa, sentirsi protetti nel luogo in cui si vive, risulta, oggi, imprescindibile.
Certamente il presente storico che ci rappresenta la dice lunga sugli errori commessi da noi umani, eppure ci ricorda di non arrenderci. La crisi climatica che il mondo sta affrontando ci spinge a ragionare sotto una diversa luce, più preoccupata ma anche più speranzosa.
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È proprio questo semplice ragionamento che ha indotto Costa Rica, Maldive, Marocco, Slovenia e Svizzera a proporre la risoluzione 48/13 all’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
Come in qualsiasi decisione, si incontrano i favorevoli ma anche gli astenuti. Questi ultimi, nonché Cina, India, Russia e Giappone si sono dovuti arrendere al grande numero di approvazione emerso. Ebbene, il testo è passato con 43 voti favorevoli.
Non è mancato il monito da parte del relatore delle Nazioni Unite sui diritti umani e ambiente, David Boyd. Stando al 23% di morti dovute a inquinamento atmosferico e malattie da contaminazioni esterne, Boyd ha sollecitato i governi e i leader mondiali alla messa in pratica di tale conquista.
Sicuramente una firma sancisce un atto formale donandogli valore, ma la stessa non può bastare se gli Stati membri non adottano politiche pubbliche efficaci. I giovani del mondo, secondo Boyd, hanno il compito di “fare proprio” il diritto a vivere in un ambiente sicuro e sano, promuovendo azioni locali e di impatto globale.
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“Soltanto nuove e potenti leggi ambientali potranno migliorare il nostro presente” – ricorda il relatore – “Non dimentichiamoci che la qualità della salute, dell’aria che respiriamo e la biodiversità che ci circonda, dipendono solo dal nostro impegno per l’ambiente.”
Dalla teoria alla pratica, ora ognuno di noi auspica un futuro pragmatico. Ed è proprio questo nuovo diritto inderogabile firmato ONU che ci ammonisce e ci stimola a migliorare.
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