Le anfetamine sono psicostimolanti sintetici che si possono assumere per vari motivi e in molti modi differenti. Inoltre, hanno davvero numerosi effetti sull’organismo.
Le anfetamine sono sostanze di origine sintetica che vanno ad agire proprio sul nostro sistema nervoso. La loro struttura chimica è in grado di imitare gli effetti degli stimolanti che il nostro organismo produce naturalmente, come ad esempio: l’adrenalina, la dopamina o la serotonina.
L’anfetamina fu sintetizzata per la prima volta nel 1887 nell’Università di Berlino. A scoprirla fu un chimico rumeno, Lazar Edeleanu, meglio conosciuto con il nome di Edeleano. Questa particolare sostanza inizialmente non fu subito impiegata in campo medico. Il suo utilizzo per scopi clinici avvenne solo nel 1920 quando Gordon A. Alles iniziò ad adoperarla per trattare patologie come l’asma, la febbre da fieno o le riniti allergiche.
Le anfetamine possiedono delle enormi proprietà stimolanti in grado di favorire: l’eccitazione, l’aumento delle capacità intellettive e della memoria, la perdita dell’appetito, del dolore e dello sforzo fisico.
Questa sostanza ebbe fin dall’inizio un enorme successo proprio per le sue interessanti caratteristiche. Infatti, nel 1932 parecchi furono i laboratori farmaceutici che misero in commercio un prodotto proprio a base di anfetamine: la benzedrina.
Tuttavia, a seguito di questa commercializzazione, iniziò anche a diffondersi un crescente abuso di questa sostanza. Infatti, nel 1959 la disponibilità del prodotto fu regolamentata limitandone la vendita legale esclusivamente all’interno delle farmacia.
Perché si utilizzano le anfetamine
I motivi per i quali si utilizzano le anfetamine sono davvero tanti. Molte persone sviluppano una dipendenza da questa particolare sostanza poiché, è in grado di apportare l’organismo ad uno stato di grande benessere.
Assumerle vuol dire aumentare la reattività, migliorare le performance in ambito sportivo o lavorativo e addirittura accrescere la stima e la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Inoltre, le anfetamine sono in grado di ridurre la stanchezza e lo stimolo della sete o della fame.
Tuttavia, fortunatamente, le anfetamine non vengono utilizzate solamente come sostanze d’abuso. Infatti, sono spesso impiegate anche con finalità terapeutiche per curare gravi patologie come la narcolessia, l’obesità, il deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD) oppure per le sintomatologie asmatiche.
In che modo veniva impiegata l’anfetamina
L’uso delle anfetamine ebbe il suo picco di diffusione durante la seconda guerra mondiale. Questa sostanza veniva infatti somministrata ai soldati come stimolante per combattere la paura ed aumentare la concentrazione.
Con il passare del tempo il suo utilizzo si trasformò, diventando un prodotto particolarmente utilizzato dagli studenti per favorire soprattutto la memoria durante lo studio.
Le anfetamine possono essere assunte in varie modalità. Questo perché si presentano in modi differenti come ad esempio: in polvere, in compresse o in capsule.
In base alla loro forma è possibile decidere di sniffare la sostanza, iniettarla per via endovenosa, o semplicemente ingerirla. Le modalità di utilizzo dipendono molto dalle abitudini culturali e ambientali di riferimento.
Il metodo più utilizzato e diffuso resta comunque l’assunzione per via orale poiché è il modo attraverso il quale è possibile godere in maniera più duratura degli effetti della sostanza. Inoltre, ingerendola si evitano notevolmente i rischi che le altre tecniche di somministrazione comportano.
Cosa comporta l’abuso
Un abuso di anfetamine prolungato nel tempo, comporta l’insorgere di numerosi disturbi anche parecchio gravi. Depressione, ansia, allucinazioni, cefalea, delirio, irrequietezza, tremori diffusi, nausea e vomito.
Tutto ciò si verifica poiché al termine degli effetti avvertiti, rilasciati dalla sostanza sintetica, il corpo subisce un vero e proprio crollo fisico e psicologico. Quando la droga smette di agire sul sistema nervoso, le sintomatologie che si presentato sono quindi esattamente l’opposto di quelle avvertite in precedenza.
Arrivare ad uno stato di questo genere, provoca inevitabilmente l’innesco della dipendenza e dell’assuefazione da anfetamine. L’organismo umano, ormai abituato agli stimoli generati dalla sostanza, richiede dosi sempre maggiori per riuscire ad ottenere la stessa intensità avuta in precedenza.
La regolamentazione delle anfetamine in Italia
In Italia le anfetamine sono ritenute completamente illegali infatti, la legge ne proibisce la produzione e anche la vendita. Chiunque viene trovato in possesso di questa sostanza oppure, viene colto in flagranza di reato con l’intento di produrla o venderla, viene punito con la reclusione o con delle sanzioni.
Inoltre, l’uso in ambito farmacologico di questo particolare prodotto è limitato esclusivamente per la cura del morbo di Parkinson, della narcolessia, dell’ADHD e dell’obesità. In tutte le altre situazioni ne è vietato l’utilizzo.