Nella cucina Zero Waste l’unico obbligo è che non si butta via nulla! Dalla buccia, agli scarti della centrifuga scopriamo come l’uso dell’anguria in cucina può sorprenderci!
Vi abbiamo già parlato dell’anguria, il frutto estivo per eccellenza, pieno di proprietà salutari e oltre che toccasana per combattere le temperature bollenti dell’estate.
Per produrlo viene davvero impiegata molta acqua e tanta energia, per arrivare fino alle nostre tavole per essere gustata. Motivi in più per usare davvero tutto di questo frutto anche le parti che solitamente vengono scartate come il bianco, e sarebbe un peccato! Anche questa parte del frutto ha ottime qualità e può essere consumata subito o in gustosissime conserve.
Oggi andremo quindi a vedere alcune preparazioni veloci, salutari e inaspettate dell’anguria, frutto squisito del quale non buttiamo via niente, in piena filosofia Zero Waste!
Anguria: tre ricette che non ti aspetti
1. Gazpacho con lo scarto dell’estratto di anguria
Con la polpa ottenuta dall’estrattore possiamo creare un nuovo piatto, una zuppa fredda delle terre ispaniche. L’anguria infatti va ad integrarsi perfettamente alla classica ricetta del gazpacho e se vi sono avanzati anche dei pomodori e cetrioli da un piatto di insalata estiva potete integrarli. Una ottima soluzione per non sprecare cibo in perfetto stile Zero Waste. Ecco cosa serve per preparare il gazpacho.
Ingredienti per 4 persone:
- 600 g di pomodori rossi maturi
- la polpa di anguria
- 2 cetrioli medi privi della buccia
- 1 peperone verde medio
- 1 spicchio di aglio
- 1 cipolla bianca piccola
- 4 cucchiai olio evo q.b.
- sale e pepe q.b.
- basilico fresco a piacimento
Preparazione:
Semplicissimo. Mettere tutti gli ingredienti nel frullatore. Fare riposare in frigorifero almeno un’ora prima di servire.
2. Chutney agrodolce con bianco di anguria
E con la parte esterna dell’anguria che classicamente viene scartata e non utilizzata cosa si può fare? Parliamo della parte bianca senza la buccia verde dura. Per utilizzarla prepariamo il chutney, ricetta che arriva dalla cucina Indiana, possono essere equiparati alle mostarde italiane. Sono infatti salsine agrodolci di accompagnamento ai piatti salati. Gli “scarti” di frutta e verdura si prestano particolarmente a questa preparazione
Ingredienti:
- 400 g di bucce d’anguria (senza la parte verde)
- 150 g di zucchero di canna
- 150 ml di aceto di mele
- 175 ml di acqua
- 1 spicchio di aglio tritato
- 1 cucchiaino di peperoncino in polvere
- 1 cucchiaio di zenzero fresco tritato
- sale e pepe q.b.
Preparazione:
Preparare i vasetti sterilizzandoli in acqua calda per la conservazione del chutney. Tagliate a piccoli pezzettini il bianco dell’anguria (eliminare accuratamente la parte verde) e metterli quindi in una pentola con tutti gli altri ingredienti. Mescolare bene e portare ad ebollizione, continuare poi la cottura a fiamma media fino a quando la buccia sarà morbida ed il liquido simile ad uno sciroppo. Versare il composto ancora bollente nei vasetti, chiuderli e capovolgerli fino a quando si saranno raffreddati.
3. Glyko Karpouzi una conserva buona tutto l’anno
La parte bianca dell’anguria può essere anche conservata sciroppata, come da ricetta Greca. Provare per credere.
Ingredienti:
- 500 g di bucce d’anguria (senza la parte verde)
- 500 g di zucchero di canna
- 2 l di acqua
- succo e buccia (tritata) di 2 limoni
- 175 ml di acqua
- qualche goccia di essenza di fiori d’arancio
Preparazione:
Preparare i vasetti sterilizzandoli per la conservazione dell’anguria sciroppata. Tagliare a pezzetti di circa 5 centimetri il bianco dell’anguria (eliminare accuratamente la parte verde), metterli in una bacinella ricoprendoli con acqua e il succo di uno dei due limoni. Lasciare riposare per almeno un’ora. Sciacquarli poi accuratamente. In una pentola capiente versare 2 litri di acqua e lo zucchero, mescolare bene e portare ad ebollizione, quindi aggiungere la buccia di anguria e di limone, e l’essenza di fiori di arancio. Lasciare sobbollire per circa 1 ora e 30 minuti. Infine, 5 minuti prima della fine della cottura aggiungere il rimanente succo di limone. Versare il composto ancora bollente nei vasetti, chiuderli e capovolgerli fino a quando si saranno raffreddati.
Dopo tutte queste meraviglie vi rimarrà quindi solo la sottile parte verde della buccia, che la vostra compostiera o il bidone dell’umido accoglieranno con gioia per essere trasformata in compost.
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Perché in natura niente è rifiuto, tutto è risorsa!