E’ successo in Italia. Una regione piange l’unico esemplare giovane del rapace più importante del mondo. Scopriamo cosa é accaduto
Era l’unico esemplare di questa specie rimasto nel massiccio del Grappa, in Veneto. Un rapace di grandi dimensioni che è considerato “vulnerabile” in Italia e che quindi si trova sotto protezione della legislazione nazionale dal 1976.
La giovane aquila reale è stata ritrovata morta, i giorni scorsi, lungo le pendici del Monte Grappa. A rinvenire il corpo, riverso sull’asfalto e attraversato da un lungo squarcio nero sul torace, sono stati i volontari della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) che hanno immediatamente allertato i Carabinieri forestali di Valdobbiadene.
Purtroppo, però, non c’è stato nulla da fare se non constatare il decesso dell’animale. Si tratta di una perdita enorme, un duro colpo alla biodiversità del territorio del Monte Grappa che purtroppo vede scomparire l’unico esemplare giovane di aquila reale che era ancora in vita in queste aree.
La legge 157/1992 prevede, proprio al fine di tutelare la sopravvivenza di questo animale, la pena dell’arresto da 2 a 8 mesi per chi caccia illegalmente l’aquila reale. Nonostante questo, il bracconiere in questione non si è fatto troppi problemi ad abbattere l’esemplare: un colpo dritto al petto, che non ha lasciato scampo alla povera giovane aquila reale.
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Purtroppo, il bracconaggio in Veneto è ancora diffuso e molte istituzioni si sono mosse per cercare di porvi un freno. Dopo l’uccisione della giovane aquila reale, il consigliere regionale Andrea Zanoni ha definito questo atto “criminale, un episodio di una gravità inaudita“.
L’ipotesi di un errore di valutazione da parte del cacciatore, dunque uno sparo per così dire “involontario” alla giovane aquila reale, è stata subito esclusa. Al momento, l’esemplare è affidato all’Istituto Zooprofilattico competente dove sono in corso le analisi di rito. I Carabinieri, nel frattempo, stanno indagando per cercare di trovare il responsabile.
L’aquila reale, come detto, è una specie di rapace in declino ed è tra le più rare in Italia: sopravvive su poche alture remote ma nonostante questo è ancora vittima di bracconaggio. Un crimine ancora troppo praticato, non solo nei confronti di questa specie.
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“In Veneto abbiamo ancora troppe persone che circolano armate con regolare licenza di caccia e tra queste ci sono anche dei delinquenti – ha scritto sul proprio profilo Facebook lo stesso Zanoni che ha condannato il gesto – Il bracconaggio è una piaga che andrebbe contrastata con maggior convinzione“.
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