Un’attenta indagine ha mostrato come, ad oggi, il modo di concepire le automobili stia cambiando completamente rotta. Le necessità sono differenti e anche il modo di pensare. Vediamo perché.
Il CAMI, Centro per l’Innovazione nel settore Automobilistico e della Mobilità del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha effettuato un’indagine davvero molto interessante.
Per compiere la ricerca, sono stati intervistati alcuni giovani al di sotto dei 30 anni. Ad ognuno sono state poste domande inerenti ad un unico argomento principale.
Ogni quesito è stato pensato in modo attento e dettagliato per rispondere ad una domanda fondamentale: qual è il rapporto dei giovani italiani con le automobili?
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L’esito del test è stato analizzato attentamente e, ciò che è emerso, è stato qualcosa di estremamente interessante e inaspettato. A quanto pare, i ragazzi di oggi non concepiscono più le auto come mezzi necessari o indispensabili come accadeva in passato.
Ecco gli importanti risultati della ricerca
In base alle domande che i ricercatori hanno posto ai giovani intervistati, sono emerse delle percentuali precise riguardo quattro tematiche differenti ed essenziali:
- il 62% dei giovani è interessato principalmente alla questione ambientale e, per questo motivo, ritiene che sia indispensabile diminuire il numero di auto in circolazione;
- il 61,7% preferisce di gran lunga utilizzare i mezzi di trasporto pubblici, a patto che questi siano realmente efficienti in ogni situazione;
- più del 60% sarebbe interessato all’acquisto di un’automobile ma, solamente elettrica o ibrida;
- il 20% degli intervistati, ha invece dichiarato di non essere affatto interessato all’acquisto di un veicolo, di qualunque genere esso sia.
I risultati appaiono, dunque, chiari: i giovani italiani sono improntati su scelte più sostenibili e libere.
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La loro concezione sulle automobili, e i mezzi di trasporto in generale, è completamente diversa da quella che ha prevalso fino ad oggi. Nell’era odierna, possedere un’auto non è più uno status symbol.
Una concezione completamente differente
Diversi fattori hanno contribuito a cambiare il modo di concepire le automobili. Al giorno d’oggi, rispetto al passo, in Italia è più difficile riuscire a trovare un lavoro. Lo è ancora di più guadagnare uno stipendio abbastanza alto per potersi permettere un mezzo di trasporto personale.
L’auto è diventata un bene di lusso e non più un qualcosa di necessario o indispensabile. Inoltre, le questioni ambientali hanno preso il sopravvento e sono ormai radicate nel pensiero della maggior parte della società.
Per questa ragione, è più importante fare la propria parte per salvaguardare il Pianeta e trovare soluzioni alternative, piuttosto che acquistare un’automobile che contribuirebbe solamente a creare inquinamento.
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Affinché le esigenze dei giovani italiani siano accolte ed ascoltate, è tuttavia necessario eseguire delle modifiche importanti. Il governo deve impegnarsi ad offrire dei servizi di mobilità adeguati alle nuove necessità.
Per rimanere al passo con i tempi, bisogna potenziare i trasporti pubblici e renderli efficaci su tutta la penisola. È importante aumentare il numero delle piste ciclabili e dei percorsi pedonali, rendendoli accessibili a tutti i cittadini.
A tal proposito, la Commissione Europea si è attivata proprio per sostenere la transizione verso una mobilità più sostenibile. Essa, infatti, ha introdotto nuove politiche e nuovi piani di azione, volti a raggiungere una diminuzione del 90% delle emissioni prodotte dai mezzi di trasporto privati e pubblici.
Il traguardo resta quello di ottenere un ambiente urbano il più possibile equo, vantaggioso ed ecologico per tutti. Un proposito, questo, che migliorerebbe senza alcun dubbio la qualità della vita di ogni cittadino.