Un’opera d’arte, unita alla tecnologia, vuole ricordare la morte di Ella: fu il primo decesso per inquinamento dell’aria riconosciuto dal Regno Unito. Una sentenza storica per tutto il mondo.
Una sentenza storica, a dicembre 2020, riconobbe il ruolo dell’inquinamento dell’aria in un decesso. Era la prima volta che succedeva in Gran Bretagna e il caso si riferiva a Ella, una bambina di 9 anni asmatica, che abitava in una via di Londra molto trafficata.
La piccola era scomparsa nel 2013, ma la sentenza che aveva ufficializzato la responsabilità dello smog nella sua morte era arrivata solo lo scorso anno. Parliamo di 7 lunghi anni di battaglie legali portate avanti dalla sua famiglia.
Il pubblico ufficiale aveva dichiarato che Ella Adoo-Kissi-Debrah “morì di asma ma un’esposizione eccessiva all’inquinamento atmosferico contribuì materialmente alla morte“.
La piccola, in particolare, era stata esposta per molto tempo a biossido di azoto e polveri sottili che venivano emesse dalle automobili. I livelli di queste sostanze, infatti, erano superiori alle soglie identificate dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
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Il caso aveva sollevato una discussione molto forte sui livelli di inquinamento nella capitale inglese. Anche lo stesso sindaco di Londra, Sadiq Khan, aveva definito lo smog “una crisi di salute pubblica” e le conclusioni della sentenza “un punto di riferimento“.
Ora, a distanza di pochi mesi, Londra ricorda la piccola Ella con un’installazione artistico-tecnologica molto particolare.
L’installazione vuole appunto sottolineare il ruolo dell’inquinamento dell’aria londinese nella morte di Ella. Questa verrà posizionata nel 2022 vicino alla sua casa, in un quartiere a sud di Londra, e si chiamerà “Breathe: 2022“.
L’opera sarà realizzata da Dryden Goodwin, che già nel 2012 ne aveva realizzata una simile (dal titolo “Breathe: 2012“) mostrando suo figlio di 5 anni mentre inspirava ed espirava.
Goodwin disegnerà un gruppo di attivisti locali, inclusa la mamma di Ella, in sequenze che si animeranno al passaggio della gente. Tutte le figure, in particolare, sembreranno fare fatica mentre respirano.
L’artista vuole mostrare come l’aria possa sostenere ma allo stesso tempo danneggiare il corpo. La morte di Ella, infatti, ha amplificato la consapevolezza della crisi ambientale che stiamo vivendo.
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L’installazione sarà dunque un modo per mostrare cosa succede al nostro corpo sottoposto allo smog, cercando di sensibilizzare quante più persone possibile a questa tematica.
Goodwin sta quindi collaborando con il Network Rail e Transport of London per identificare il luogo migliore dove installare l’opera. L’artista sta anche lavorando insieme all’organizzazione benefica Invisible Dust, che si occupa di arte e scienza.
Non bisogna mai dimenticare la storia e le cause che ci hanno portato al nostro presente. L’arte, questo, ce lo insegna bene.
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