Barche a “fine vita”: scopri come la tecnologia aiuta a smaltirle

Vi siete mai chiesti dove vanno a finire le barche alla fine della loro vita? Esiste una tecnica per smaltirle in modo sostenibile? Scopriamolo subito

Lo smaltimento dei rifiuti è un tema che al giorno d’oggi riguarda l’intero pianeta. A causa delle grandi problematiche dovute all’inquinamento ambientale, domande sempre più scomode vengono poste alle grandi aziende. Purtroppo, quelle che sembrano essere i maggiori contribuenti della gran parte delle materie inquinanti presenti nel mondo.

Vengono generati ogni giorno una quantità estremamente elevata di rifiuti. Si tratta di un problema reale e concreto. Riuscire a smaltire tonnellate di immondizia, di ogni genere, sembra diventata un’impresa vera e propria. Inoltre, nel 2021, con la crisi ambientale che ci ritroviamo ad affrontare, bisogna necessariamente ragionare a favore della sostenibilità.

L’intera filiera nautica sembra aver preso in considerazione in modo davvero serio questa problematica. Infatti, ormai da diverso tempo, sta lavorando per riuscire a trovare delle soluzioni a favore dell’ambiente. Tutto questo per riuscire a risolvere una grande questione: “come smaltire le barche alla fine della loro vita? Esiste un modo sostenibile per farlo?”

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La filiera nautica alla ricerca di soluzioni sostenibili

Fino a non molto tempo fa, le barche arrivate alla fine della loro vita venivano smaltite in modo assolutamente poco sostenibile. Ogni componente della nave veniva gettato all’interno di discariche, senza alcun criterio o controllo. Questo comportava dei veri e propri cimiteri marini in ogni parte del mondo.

L’industria nautica ha finalmente deciso di cambiare rotta. Uno degli impegni che si è assunta è quello di adottare delle tecniche di smaltimento assolutamente più ecosostenibili. Ad oggi infatti, sono impegnati in un progetto definito di “fine vita“, che riguarda il destino di tutte le unità che solcano i mari.

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L’intento è quello di avviare una filiera, con specifiche leggi, in grado di regolare ogni aspetto tecnico che riguarda lo smaltimento delle barche. Questo, dal percorso iniziale a quello finale e, avendo come principale obiettivo quello di utilizzare materiali innovativi da poter riciclare quando le navi arrivano al termine della loro vita.

Alternative sostenibili per smaltire le barche

A tal proposito, è già stato realizzato un grande progetto. Al 61° Salone Nautico di Genova, è stata presentata la Ecoracer Sportboat. Ha ottenuto il premio Design Innovation Award (premio per l’innovazione progettuale), riconosciuta come l’imbarcazione a vela più innovativa. Si tratta di una barca riciclabile, progettata da Matteo Polli.

La stessa è assemblata dalla Northern Light Composites, una startup che ha creato la prima alternativa sostenibile alla plastica rinforzata, utilizzando la fibra di vetro. La Ecoracer è lunga quasi 8 metri, costruita interamente con materiali sostenibili.

Le vele sono realizzate con una tecnologia assolutamente straordinaria che ne consente il riciclo al 100%. Il motore è elettrico ed è alimentato da un generatore che funziona grazie a dei pannelli solari.

L’intera imbarcazione può essere riciclata al termine della sua vita. Il 90% dei materiali possono essere riutilizzati. Inoltre, Ecoracer offre la possibilità nel futuro, quando ormai sarà giunta al termine della vita, di riconsegnare la barca al cantiere.

In questo modo sarà l’azienda stessa ad occuparsi di ogni processo di smaltimento. Il tutto basato sulla generazione di un’economia circolare, grazie alla possibilità di riutilizzare i componenti della nave ormai esausta.

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Progetti di questo genere sono ciò di cui ha bisogno il nostro Pianeta per venire fuori dalla crisi ambientale. Soluzioni innovative e sostenibili esistono, possono essere messe in pratica e la Ecoracer ne è l’esempio lampante.

Si tratta solo del primo di una lunga serie di passi da compiere a favore della sostenibilità. Tuttavia, questa è la strada giusta, adesso bisogna solo continuare a seguirla.