Come fare per proteggerci dall’attacco nocivo di animali e malattie? Una soluzione ecologica per tutelare noi e la natura potrebbe esserci ed è inaspettata.
Sempre più spesso, i sistemi agricoli prevedono l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi per far sì che le piante crescano più velocemente: questo al fine di rispondere a una richiesta sempre crescente di cibo, a livello mondiale.
Purtroppo, però, questa non è una buona notizia per l’ambiente. L’utilizzo delle sostanze chimiche sulle colture, infatti, se da una parte porta a produrre in modo maggiore, dall’altra ha effetti negativi sul suolo e sugli stessi prodotti coltivati ed anche sulla salute dell’uomo.
Come fare, allora, per proteggere le piante dall’attacco nocivo di animali e malattie ma allo stesso tempo salvaguardare il Pianeta? Una soluzione ecologica pare esserci e può essere utilizzata in modo efficace per tutelare la natura: la risposta, infatti, è sorprendente.
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Un’alternativa a fertilizzanti e pesticidi, dannosi per le colture, è l’utilizzo dei batteri. Esistono dei veri e propri batteri “buoni”, infatti, che sono spesso fondamentali per mantenere il nostro stesso corpo in salute e che possono essere d’aiuto anche alle piante.
Secondo un articolo pubblicato nell’edizione spagnola della rivista The Conversation, come riportato anche da Focus, in un solo grammo di terreno possono arrivare a vivere oltre un miliardo di batteri.
Questo significa che, in moltissima parte, i batteri possono essere sfruttati per favorire un’agricoltura sostenibile. Ce ne sono alcuni, infatti, che sono in grado di produrre ormoni vegetali, i quali agiscono in modo efficace sulla crescita della pianta a partire dalle radici ma aiutano anche ad assorbire il nutrimento necessario dal suolo.
Altri, ancora, possono trasformare alcuni elementi presenti in natura in nutrienti per le colture: azoto, ferro e fosforo vengono così resi assimilabili dalla pianta. Inoltre, ci sono batteri che hanno la funzione di tenere alla larga gli insetti, i funghi e altri elementi patogeni o parassiti.
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I batteri agiscono dunque come dei veri e propri protettori naturali delle piante: una soluzione che permette di eliminare l’utilizzo delle sostanze chimiche e nocive. Si tratta quindi di un’alternativa ecologica che, inoltre, non ha costi maggiori: grazie all’utilizzo dei batteri, appunto, si riduce notevolmente sia l’uso di acqua sia di fertilizzanti chimici.
Una sperimentazione condotta in queste settimane in Spagna sta proprio verificando l’impatto dell’utilizzo dei batteri, prendendo come modello le piante di fragola. Per ora, come riferito da Focus, le colture crescerebbero in modo minore ma produrrebbero la stessa quantità di frutti e di grandezza simile.
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