Per tutti i beer lovers con a cuore la salute del pianeta, ecco come concedersi un buon bicchiere di birra sostenibile.
La Giornata Mondiale della Birra si celebra ogni 6 agosto, ma quest’anno abbiamo un intero weekend di scuse per continuare a festeggiare.
Birre sostenibili, è possibile? Forse per molti potrà sembrare un incontro difficile, ma ci sono alcuni birrifici che hanno unito l’amore per la birra a quello per la sostenibilità realizzando un prodotto di qualità e che rispetta l’ambiente.
Alcune realtà, per lo più artigianali o agricole, che stanno fiorendo sempre di più anche in Italia. Ma partiamo dal concetto base: cosa significa birra sostenibile?
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Anzitutto è bene chiarire la differenza tra birra artigianale e birra agricola. La prima viene prodotta da birrifici indipendenti, di piccole dimensioni, e non viene pastorizzata né filtrata generalmente. La seconda, invece, viene appunto prodotta all’interno di aziende agricole e con l’impiego del 51% (almeno) di orzo di propria coltivazione.
Entrambe possono dunque essere definite ecosostenibili come produzione, non su larga scala e quindi con minori emissioni di CO2 nell’ambiente. Ma la sostenibilità deve necessariamente passare anche da altri fattori, primo su tutti la quantità di acqua impiegata per produrre la birra che, come spieghiamo più sotto, è davvero impressionante.
100 litri di acqua per 1 litro di birra
L’utilizzo dell’acqua per produrre la birra è uno dei motivi principali per cui è difficile parlare di sostenibilità, in generale, nel mondo brassicolo. E’ infatti l’ingrediente principale della produzione di birra ma non solo.
Analizzando il processo produttivo, si pensi a quanta acqua viene impiegata anzitutto per la coltivazione degli ingredienti (malto e luppolo), poi per la pulizia di tutti i macchinari in birrificio, ancora quella che effettivamente finisce nel nostro bicchiere (una birra è fatta per il 90% di acqua) e che determina anche le caratteristiche peculiari di ciascuna birra.
In generale, possiamo dire che per produrre un litro di birra sono necessari oltre 100 litri di acqua. Per limitare questo enorme spreco delle risorse, si potrebbe partire da sistemi irrigatori più ragionati e poi pensare a come riciclare l’acqua utilizzata durante il processo produttivo. Ma l’acqua, come detto, è solo uno dei fattori che incide sulla poca sostenibilità di questa bevanda se prodotta su larga scala e con poca attenzione.
Privilegiare materie prime locali
Anche la provenienza degli altri ingredienti della birra, malto e luppolo, è un fattore che determina l’impronta ecologica di questa bevanda. In molti Paesi, come l’Italia, vengono importati dall’estero e questo causa un impatto ambientale significativo.
Per questo motivo, i birrifici artigianali e agricoli possono essere considerati maggiormente sostenibili: essendo di piccole dimensioni e con produzioni più ridotte rispetto ai big del settore, si pensa privilegino materie prime locali. Inoltre, l’utilizzo di prodotti biologici riduce sicuramente l’impronta ecologica della birra.
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Si potrebbe anche parlare, poi, di quanta energia viene impiegata nella sua produzione. In questo caso, alcune realtà che producono birra su larga scala si sono convertite all’utilizzo di fonti rinnovabili o realizzano una compensazione della CO2 emessa durante tutto il processo produttivo. Oppure si può agire sul packaging: anch’esso può essere ecologico se si scelgono determinati materiali al posto di altri più inquinanti.
In generale, dai piccoli ai grandi produttori di birra, ci sono alcuni esempi virtuosi che rendono questa bevanda più sostenibile. Le soluzioni, come visto, ci sono: sta alle varie realtà scegliere quale utilizzare per avere un prodotto sicuramente di qualità ma che rispetti anche l’ambiente.