Il web perde colpi: Internet messa fortemente a rischio

La biodiversità del web ha sempre contato, dalla nascita di internet ad oggi, una crescita di siti esponenziale. Tuttavia, negli ultimi anni questa biodiversità è andata diminuendo a beneficio di pochi giganti che la stanno fagocitando.

Non solo in natura esistono le biodiversità, ma anche nel mondo digitale. Sono sempre state formate da uno scambio continuo di nuovi siti, nuovi domini, nuovi canali di informazione.

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Anche nel web le diversità sono a rischio (Foto: Pixabay)

Da qualche anno a questa parte, però, questo fenomeno di grande ricambio nella rete è andato drasticamente diminuendo. Si è andati verso un’attenzione consolidata su un unico gruppo di organizzazioni online.

In pratica, anche se sul web continuano a nascere giornalmente nuove applicazioni, nuove funzionalità e nuove offerte, il gruppo di piattaforme che le propone è andato mano a mano restringendosi.

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Grazie all’ausilio di un’intelligenza artificiale che ne teneva traccia, un team di ricercatori australiani ha tenuto sotto controllo i commenti lasciati su alcune piattaforme: oltre 18 miliardi di commenti degli ultimi sei anni di vita di Reddit e Twitter.

I risultati di sei anni di ricerca sulle biodiversità del web

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Con la diminuzione dei piccoli domini si rischia una qualche sorta di monopolio dei gradi siti (Foto: Pixabay)

I risultati avuti da questa ricerca sono stati illuminanti e hanno confermato l’impressione che gli studiosi avevano inizialmente. Tenendo traccia di tutti questi commenti e dei loro collegamenti a siti esterni, si è riuscito a comprendere le dinamiche di crescita dei domini.

Lo studio è stato svolto usando una misura di unicità che misurasse la varietà dei collegamenti. Il numero 1 rappresenta la diversità massima, mentre lo zero la diversità minima. Tutti i link, infatti, portano ad un unico dominio.

Circa 10 anni fa esisteva una varietà molto maggiore di domini linkati all’interno dei commenti, circa 20 ogni 100. Adesso, ci sono circa 5 domini ogni 100 link, un numero drasticamente inferiore. Circa il 60 – 70 % dei link portano verso 10 domini ritenuti popolari.

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Durante lo studio è stato anche misurata la struttura che collega tra loro i vari link. Si è scoperto che a discapito di tutti i siti esistenti, i primi 1000 della lista hanno una crescita esponenziale che va a danno di quelli più piccoli.

Il rischio è che si crei una qualche sorta di monopolio che soffocherà del tutto la piccola concorrenza, dando di fatto il potere a pochi. Ciò potrebbe avvenire proprio in un terreno fertile come quello del web, che da sempre è fonte di continue innovazioni.

Nonostante la problematica delle biodiversità, esiste un qualche tipo di compensazione data dal continuo aumento di funzionalità, di servizi, di prodotti e di applicazioni che giornalmente nascono.

Una maggiore attenzione da parte dei governanti per promuovere la diversità dei servizi digitali sarebbe un modo per soddisfare i bisogni irrisolti dei consumatori. Si darebbe, così, possibilità a nuove piattaforme di creare lavoro.

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