Le emissioni inquinanti non derivano solo dalle attività industriali ma anche dalle nostre abitudini domestiche. C’è un “caldo” nemico dell’ambiente che non ti aspettavi.
Come singoli cittadini, abbiamo la responsabilità di sapere quali sono le attività che generano emissioni inquinanti per l’ambiente. Tutti siamo a conoscenza del fatto che molte industrie emettono gas serra in atmosfera, ma siamo consapevoli di ciò che avviene quando siamo in casa?
Ci sono molte fonti di inquinamento di cui pochi sospettano. Pensiamo al trasporto merci, all’allevamento e all’agricoltura, ma anche al modo in cui riscaldiamo la nostra casa. Se riteniamo che scegliere un caminetto o una stufa in sostituzione dei radiatori sia più ecologico, purtroppo ci sbagliamo.
Nel 2019, infatti, è stato dimostrato che in molte regioni italiane oltre il 90% del PM10 generato dal settore del riscaldamento domestico derivava da piccoli apparecchi a legna come appunto caminetti, stufe, inserti.
La combustione a legna, d’altronde, produce inquinanti dannosi per l’ambiente ma ben poche persone sono a conoscenza di questo fatto. Quando il legname brucia, infatti, vengono rilasciate sostanze che inquinano dalle 10 alle 100 volte di più rispetto a quanto avviene quando utilizziamo gli apparecchi a gas.
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Caminetto nemico dell’ambiente
Purtroppo, quindi, l’immagine romantica (soprattutto in questo periodo) del caminetto non restituisce la realtà dei fatti: non è una scelta ecologica, anzi va a peggiorare la situazione esistente.
Sempre nel 2019, anno del progetto europeo Prepair per sensibilizzare i cittadini sul corretto utilizzo delle biomasse nel riscaldamento domestico, si é notato qualcosa di importante. Nelle piccole cittadine del Nord Italia, più del 20% delle famiglie si scalda con la legna e che in molte zone collinari e montane questo è il combustibile più utilizzato.
Secondo quanto emerge dalla più recente “Indagine sull’utilizzo di biomassa legnosa per il riscaldamento domestico nel Bacino Padano“, circa i 3/4 delle stufe a legna (e in generale più della metà degli impianti a legna) hanno un’età di installazione superiore a 10 anni. Le stesse, quindi, utilizzano tecnologie obsolete e poco efficienti.
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Il camino aperto e la stufa tradizionale sono i sistemi più diffusi nel nostro Paese (più del 70% dei casi). Mentre il 30% è rappresentato da strumenti innovativi come camino chiuso, stufa innovativa, stufa automatica che, grazie a tecnologie più avanzate, consentono di generare emissioni inquinanti più ridotte.
Dal 2013 sono stati introdotti incentivi per ammodernare gli impianti in Italia. Dunque, si tratta solamente di essere consapevoli del problema e intervenire per adeguare i propri consumi. Ad esempio, sostituendo il vecchio caminetto con uno ad alta efficienza.