Il cambiamento climatico è una del piaghe del nostro secolo. Non solo abbiamo avviato la sesta estinzione di massa, a causa dei danni che abbiamo provocato al pianeta alcune città rischiano di sparire del tutto.
Chi si interessa di ambiente lo dice da decenni, se non cambiamo rotta, non ci sarà nessun futuro per la Terra e per ogni forma vivente che si trovi sopra di essa. Queste voci però sono sempre state messe in secondo piano, dopo interessi politici e capitalismo.
Non ci siamo fatti un gran regalo non mettendo subito il problema legato ai cambiamenti climatici in cima alla lista. Adesso ci chiediamo se c’è ancora tempo per un’inversione di marcia che ci permetta di salvare il pianeta.
Il cambiamento climatico, nel suo perdurare negli anni, ha apportato notevoli danni al nostro ecosistema. Minandolo. E sono tutti collegati tra loro. Come in un meccanismo perfetto, quando un ingranaggio si rompe, piano piano si danneggia anche tutto il motore.
E cosi dobbiamo fare i conti con l’aumento delle temperature massime e di quelle minime, dell‘aumento del livello del mare, dell’aumento delle temperature del mare, più pioggia e più grandine e comunque più dannose. Oggi però parleremo di una cosa in particolare.
Quali sono i fattori che stanno portando all’innalzamento del livello del mare.
L’aumento del livello del mare è causato principalmente dall’espansione termica dell’acqua marina e dallo scioglimento del ghiaccio continentale. Ma come funzionano nello specifico questi due problemi abbinati tra loro?
L’espansione termica dell’acqua è un fenomeno fisico che porta i materiali liquidi ad espandersi, quindi a prendere più volume, mano a mano che le temperature alle quali sono sottoposti aumentano.
Il nostro pianeta è formato in gran parte di acqua. Questo assorbe la maggior parte del calore ambientale che, come sappiamo è aumentato di diversi grandi negli ultimi decenni. Ecco quindi che il volume del mare aumenta.
Gli scioglimenti dei ghiacci, sempre a causa dell’innalzamento delle temperature, riversano negli oceani acqua aggiuntiva. Ma il problema non sono i ghiacci polari, come si potrebbe erroneamente pensare, ma quelli continentali.
I ghiacci polari infatti, essendo composti acqua marina galleggiante, con il loro peso sopra il livello dell’acqua sono già compresi nel volume del mare. Sono comunque una sciagura visto che stanno distruggendo l’habitat di diversi animali, vedi l’orso bianco.
Ci devono invece destare preoccupazione quelli delle montagne, dei grandi ghiacciai perenni, che vanno ad aggiungersi all’acqua di mare comportando il suo innalzamento. Canada, Antartide e Groenlandia stanno registrando delle allarmanti perdite di ghiaccio.
Il cambiamento climatico e l’innalzamento del mare farà sparire alcune città
E così alcune città rischiano letteralmente di finire sott’acqua. Questo potrebbe accadere nel giro di qualche decennio. L’erosione della terra da parte del mare sta inevitabilmente avanzando.
Tra queste città ci sono delle vere e proprie metropoli, con un alto tasso di popolazione. Sarebbe davvero una terribile situazione se, a poco a poco, fossero costretti a lasciare le loro case per scappare dal mare che viene avanti.
Se non si trova presto una soluzione che sia almeno momentanea, entro il 2100 si stima che molte aree del nostro pianeta saranno sommerse dall’acqua. Le conseguenze, come dicevamo, sarebbero davvero devastanti.
Le città a rischio sono davvero tante, alcune anche qui in Italia. Con un aumento del livello dell’acqua che si stima sarà di circa 80 centimetri entro il 2100, le città di Venezia e di Genova sarebbero in grande pericolo.
Nel resto del mondo anche famose città come Mumbai, Dacca, Saigon e vastissime zone della Thailandia, tutte ad alto tasso di popolazione, si troverebbero in situazione di pericolo. La speranza è che si riesca a fare qualcosa prima dell’inevitabile.
