Alcune costruzioni del passato sono dei pezzi meravigliosi di ingegneria. Il Canale di Suez è uno di questi. Realizzato da Ferdinand de Lesseps, in realtà il progetto era di un ingegnere italiano.
La storia narra che il Canale di Suez venne iniziato intorno al 600 a.C. Fu il faraone Necao II ad iniziare gli scavi che, però, non videro mai la fine. A terminarli fu invece il re Dario I di Persia, detto il Grande. Il canale venne poi restaurato dal faraone Tolomeo nel 250a.C.
Dopo mille anni di modifiche e abbandoni, nel 1504 furono alcuni mercanti di Venezia che proposero ai regnanti d’Egitto di riprenderne in mano i lavori per collegare il Mar Rosso con il Mediterraneo. Ma di fatto non si fece nulla.
Nel 1779 l’idea del canale venne a Napoleone Bonaparte. A causa di dati errati che davano un dislivello di 10 metri tra il Mar Rosso e il Mediterraneo, il progetto venne abbandonato perché sarebbe stato necessario un sistema di chiuse troppo complesso.
Nel 1846 fu Prosper Enfantin, un imprenditore francese, a presentare un altro progetto che smontava la tesi dei 10 metri di dislivello, rendendo in questo modo la possibilità di realizzazione molto più semplice.
Alla fine il progetto definitivo arrivò solo nel 1847. Per vederne la sua realizzazione si dovette aspettare ancora altri 7 anni, quando Ferdinand de Lesseps ottenne una concessione per costruire il canale. Il progetto però non era il suo.
Luigi Negrelli, l’italiano che progettò il Canale di Suez
Originario di Trento ma poi trasferito in Austria, è stato Luigi Negrelli l’uomo che ha progettato il Canale di Suez. Fu un pioniere di levatura mondiale per quanto riguardava l’ingegneria civile.
Negrelli fu un grandissimo ingegnere. Ebbe tantissime intuizioni che fanno di lui un vero innovatore. Lavorò tantissimo nel campo dei trasporti ed era anche molto attento alla sostenibilità.
In Svizzera, dove andò a lavorare nel 1830, fu il progettista della prima ferrovia nazionale e fu talmente abile da riuscire a studiare dei sistemi adatti che potessero permettere ai treni di superare dei dislivelli molto elevati.
Tornato in Austria lavorò come ispettore generale delle ferrovie e costruì nuove tratte ferroviarie. progettò anche il ponte più lungo presente nella Repubblica Ceca, il Negrelliho viadukt.
Nonostante sia stato lui effettivamente il progettista del Canale di Suez non abbe mai nessun riconoscimento. Gli eredi combatterono per questo, ma l’unico cosa che lo lega al canale è una delle principali arterie del Cairo che porta il suo nome.