Molti italiani stanno accusando un notevole aumento del costo delle bollette. La domanda che molti si chiedono è la seguente: meglio il mercato libero o di maggior tutela?
Le spese per l’energia sono aumentate del 142% soltanto negli ultimi dodici mesi. Una percentuale spaventosa, che molti consumatori non riescono più a sostenere. Nonostante le lamentele dei consumatori, il governo ha provato ad abbassare le accise in bolletta, alcune quote fisse legate soltanto in maniera parziale al consumo. Molte associazioni di consumatori considerano insufficienti questi provvedimenti.
La domanda più frequente tra i cittadini italiani negli ultimi mesi è la seguente: è meglio il mercato libero o quello di maggior tutela? Dove si risparmia di più. Per rispondere a questa domanda è assolutamente necessario specificare alcuni dettagli e fare delle premesse. La premessa più importante è che le persone possono trovare un vantaggio soprattutto in base alle proprie abitudini e alle proprie esigenze. Tra poco proveremo a rispondere a questa complicata domanda.
Mercato libero o maggior tutela? Come tagliare le bollette?
Gli aumenti di luce e gas degli ultimi mesi preoccupano tutte le associazioni di consumatori, anche perché pare che i costi delle materie prime possano subire ulteriori sbalzi verso l’alto entro fine anno. Molti italiani sono indecisi se restare sul mercato di maggior tutela o affidarsi al mercato libero. Partiamo dalle definizioni: il mercato tutelato è regolato da un ente di controllo (Arera), il mercato libero permette ad aziende private di farsi concorrenza.
I prezzi del mercato di maggior tutela variano ogni tre mesi, quelli del mercato libero sono tendenzialmente bloccati per un anno o due. Alcune indagini recenti dimostrano che il mercato libero sia in grado di garantire un risparmio superiore del 170% rispetto al mercato di maggior tutela, sia per quanto riguarda la corrente elettrica che per il gas. Ma attenzione ai contratti che stipuli!
Il prezzo del mercato libero è bloccato, spesso per due anni. È molto probabile che, fra 24 mesi, le tariffe saranno più basse rispetto a quelle attuali, soprattutto se il conflitto nell’Europa dell’Est dovesse terminare. In sintesi, prova a fare una ricerca sul mercato libero ma blocca il prezzo soltanto per un anno. Affidati a due parametri: il costo della materia prima e le quote mensili fisse che ogni fornite applica sotto la voce “prezzo di commercializzazione”.