Cosa accade quando si muore? È la domanda che ci facciamo tutti. Probabilmente perché abbiamo paura di vivere un momento traumatico, di soffrire, o semplicemente perché abbiamo paura di non esistere più dopo.
Chi ha fede in qualche religione sa con certezza cosa lo attende all fine della sua vita terrena. O almeno ci spera, diciamolo. Le religioni a volte sono tanto seguite proprio perché danno risposte che nemmeno la scienza può dare.
Marx chiamava le religioni “l’oppio dei popoli“, perché danno alle persone quel senso di felicità, di sicurezza, di tranquillità che nella realtà non è possibile donargli. Promette loro una soddisfazione dopo la vita terrena, che non hanno probabilmente mai avuto.
Ma diciamolo sinceramente. Ognuno di noi ci ha pensato almeno una volta nel corso della propria vita. Ci siamo attaccati ai racconti di chi tornava da un esperienza di pre-morte e raccontava luci bianche, amici che erano venuti a prenderli, tutta la vita in un secondo.
La scienza da delle risposte che non ci sembrano convincenti. O almeno non ci piace pensare che sia solo quello, che tutto si concluda con un interruttore che si spegne. Se non sappiamo cosa c’è dopo la morte, sappiamo però cosa accade al cervello.
La ricerca del Dottor Raúl Vicente dell’Università di Tartu, dimostra che il cervello rimane attivo e funzionante prima, durante e dopo la morte. Scoperta che probabilmente metterà in discussione la dichiarazione di morte cerebrale che si è avuta fino ad ora.
La scoperta che ha dato il via allo studio è stata fatta per caso, mentre il medico curava l’epilessia di un paziente di 87 anni. Per controllare lo stato delle convulsioni era stato attaccato all’elettroencefalogramma, per poter intervenire tempestivamente.
Purtroppo, o per fortuna, il nonnino ha avuto un infarto ed è morto proprio mentre era attaccato al macchinario che teneva traccia delle onde cerebrali. Queste vengono suddivise in alfa, beta, gamma, theta e delta.
Ad ogni tipo di onda è strettamente collegata una specifica attività cerebrale come la concentrazione, il dormire, il sognare, l’elaborare le informazioni o il ricordare. In questo modo i medici sanno cosa sta accadendo.
Grazie a questo caso fortuito si è riuscito a registrare gli ultimi 15 minuti di vita del cervello. Si è quindi scoperto che l’attività cerebrale è andata avanti prima della morte, durante la morte e anche dopo.
Si è potuto riscontrare che il cervello continuava ad emettere onde gamma, che sono collegate al recupero dei ricordi, ai sogni e anche alla meditazione. Questo potrebbe spiegare molti racconti di esperienze pre-morte.
“Attraverso le onde gamma il cervello potrebbe riprodurre un ultimo ricordo di eventi importanti per la nostra vita, appena prima di morire, e spegnersi poi lentamente” così spiega il dottor Ajmal Zemmar, coautore della ricerca. Il cervello mentre moriamo, sogna.
Alla luce di queste scoperte ci si può solo augurare che ognuno di noi, a prescindere da quello che crede accadrà dopo la morte, possa accumulare un buon numero di ricordi felici che ci possano accompagnare nel passaggio.
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