Vi siete mai chiesti in che condizioni sarebbe un cheeseburger di McDonalds dopo 5 anni? Una signora, per caso, ha avuto questa esperienza…ecco cosa è successo!
Sappiamo bene che i cibi serviti nei fast food non sono così sani per il nostro organismo. Eppure, la maggior parte di noi si ostina a mangiare in questi locali. Spesso a causa della fretta, spesso perché si trovano un po’ ovunque nel mondo e quindi ci permettono di concederci un “comfort food” che già conosciamo (e che ci piace).
Ma sappiamo davvero quali sono le sostanze contenute nei panini, nelle patatine fritte e in tutto ciò che troviamo in un fast food? Se lo è chiesto una signora americana, la 41enne Megan Condry, che ha voluto realizzare un esperimento con un panino di McDonald’s un po’ per caso al fine di scoprirlo.
Premessa doverosa: nel 2018, lo stesso colosso mondiale di fast food aveva annunciato l’eliminazione di coloranti artificiali, aromi e conservanti dai propri menù. In particolare, McDonald’s aveva preso l’impegno di produrre i sette hamburger principali del menù (quelli classici) senza usare tali sostanze.
I panini non contengono quindi più calcio propionato, antifungino che appunto aiuta a prevenire la formazione di muffa sul pane. E poi l’acido sorbico, che aveva la stessa funzione ma sul formaggio. Vediamo però cosa è successo dopo che un panino di McDonald’s è stato ritrovato dopo 5 anni.
Cheeseburger dopo 5 anni: com’è diventato
Come detto, Megan Condry ha dato vita a un vero e proprio esperimento casuale con un cheeseburger di McDonald’s. Dapprima, la donna aveva ritrovato questo cibo nel bagagliaio della sua automobile dopo cinque giorni dall’acquisto e aveva notato che si presentava esattamente come quando lo aveva acquistato.
Così, ha deciso di andare oltre: ha conservato il panino in una credenza, per ben cinque anni, dopo di che ha voluto verificare in che condizioni fosse il cheeseburger. Megan ha testimoniato il suo esperimento su Facebook: dalle foto pubblicate, si può infatti verificare come il cheeseburger fosse praticamente identico a quando lo aveva comprato; era solo un poco più duro.
Come dichiarato alla stampa locale, la donna ha deciso che non metterà mai più piede in un fast food. C’è da pensare, infatti, che il mantenimento del panino sia dovuto ai conservanti. Eppure, potrebbero esserci anche altre ipotesi meno allarmiste.
Secondo quanto riportato su “Il fatto ambientale“, infatti, la mancanza di muffa od odore o deperimento sarebbe dovuta a un semplice processo chimico di disidratazione ed essiccazione valido anche per la carne. Se gli hamburger non contengono salse, cetriolini, lattuga o cipolle, è più facile che di disidratino in fretta (non avendo elementi troppo umidi) e quindi che si conservi a lungo.