È il 36esimo anniversario della catastrofe nell’ex centrale nucleare di Chernobyl. In questa occasione si ricorda il terrore e torna la paura.
Nell’Aprile del 1986 accadde uno dei fatti più terrificanti della storia. Come tutti noi ben sappiamo, ci fu l’esplosione e l’incendio di uno dei reattori nucleari della centrale di Chernobyl.
In quella che oggi è l’attuale Ucraina si scatenò il panico, e questo avvenimento provocò il rilascio nell’atmosfera di enormi quantità di materiale tossico e radioattivo. Oltre ai residenti della zona, anche i lavoratori e i cittadini di tutte le città che si trovavano intorno alla centrale furono costretti ad andare via.
Subito dopo il tremendo disastro fu costruita Slavutich che dal 1988 iniziò ad accogliere di abitanti evacuati dalla città di Pripyat, luogo in cui si consumò l’incidente, e ad oggi città fantasma poiché ancora radioattiva.
Viene infatti chiamata Foresta Rossa, ed è ritenuta quasi inavvicinabile. Tuttavia, è proprio lì che il 24 Febbraio l’armata russa ha deciso di insediarsi. Hanno invaso il territorio, scavato trincee nel suolo radioattivo e hanno occupato la centrale nucleare all’interno della quale vi è ancora il reattore 4 dormiente e sepolto nel cemento.
Chernobyl è tornata nuovamente a fare paura e questa volta non a causa di un’esplosione, ma perché è finita sotto il controllo russo. Durante il periodo dell’invasione da parte delle armate russe, il sindaco di Slavitych, Yurii Fomichev, ha attestato che la centrale è rimasta senza corrente elettrica per ben 6 giorni.
I tecnici sono stati costretti a lavorare addirittura 600 ore di fila senza alcuna possibilità di ricevere un cambio turno e la situazione descritta è sembrata realmente pericolosa, tanto che Yurii è arrivato a definirla: terrorismo nucleare.
La paura più grande è arrivata proprio durante i giorni in cui si è rilevata l’interruzione dell’energia elettrica. Questo poiché nella centrale vi è ancora una vasca di raffreddamento all’interno della quale sono state riposte barre di combustibile nucleare esaurite estremamente radioattive.
Fortunatamente alla fine del mese di Marzo, con esattezza il giorno 31, le truppe appartenenti al continente russo si sono ritirate. Purtroppo però la paura che possa ancora accadere qualcosa è tanta poiché la minaccia da parte della Russiaè ancora alta.
Un disastro come quello accaduto oltre 30 anni fa non può e non deve ripetersi, l’incoscienza dell’uomo ha contaminato un intero territorio. Abbiamo reso terra, acqua, aria, uomini e animali radioattivi. A causa delle condizioni atmosferiche la nube tossica che si era venuta a creare all’epoca arrivò a raggiungere in pochi giorni anche la Finlandia, la Scandinavia, la Francia, la Svizzera, l’Italia, la Germania, l’Austria e i Balcani.
Secondo gli scienziati, le particelle che finirono nell’atmosfera a causa dell’esplosione di Chernobyl, furono di 400 volte superiori a quelle rilasciate dalla bomba di Hiroshima. Parliamo di un disastro senza precedenti e assolutamente irripetibile.
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