Quello che introduciamo nel nostro corpo con il cibo è strettamente legato alla nostra salute. Le pubblicità ci portano a mangiare alimenti di dubbia provenienza. Ecco la verità
Il nostro pianeta è quasi al collasso. I cambiamenti climatici, l’inquinamento, ci stanno portando lentamente verso la distruzione. Se qualcosa non cambia, noi siamo destinati a morire con lui.
Quasi il 75% della distruzione del pianeta e delle biodiversità, è causato dalle agricolture industriali. Si ha una errata convinzione che le coltivazioni intensive aiutino a sfamare il mondo. Di fatto, oltre un miliardo di persone soffre la fame.
La verità è che laddove ci siano coltivazioni intensive il suolo diventa sterile. I terreni trattati con prodotti chimici producono cibo di qualità inferiore, inoltre richiedono più acqua perché perdono la naturale capacità del suolo di trattenerla.
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A causa dei veleni utilizzati per avere dei raccolti che siano, almeno all’apparenza, perfetti, capita che il cibo che portiamo in tavola è fortemente contaminato di pesticidi.
Oltre 3 miliardi di persone soffrono di malattie legate al cibo. Nemmeno i bambini ne sono esenti. Parliamo di diabete, malattie cardiovascolari, obesità, tumori. Ogni anno il numero dei malati aumenta vertiginosamente.
Come possiamo tornare a produrre un cibo che faccia anche bene alla salute
Attraverso la diffusione delle mono-culture e a causa dell’utilizzo di tossine e veleni come i pesticidi chimici, i quali stanno uccidendo api, farfalle, uccelli ed insetti utili in natura; le biodiversità del Pianeta stanno scomparendo.
Secondo lo studio di un gruppo di ricercatori danesi, per riparare ai danni fatti al pianeta e rimediare al grande numero di estinzioni di flora e fauna causate dal comportamento dell’uomo, ci vorranno dai 3 ai 5 milioni di anni.
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Per porre un freno ai disastri che sono stati, e si stanno compiendo, è necessario tornare ad un’agricoltura che sia basata sulle biodiversità e senza l’uso alcuno di prodotti chimici, quali pesticidi.
Dobbiamo imparare ad acquistare i prodotti delle piccole aziende agricole che, essendo basate sulle biodiversità con l’utilizzo di solo il 25% di terreno, riescono a produrre il 70% di cibo, cibo di qualità, cibo che non fa male alla nostra salute.