Uno studio condotto dall’IIAS mostra le convinzioni degli italiani in merito al cibo surgelato. Ma qual è la differenza con i cibi freschi? Fanno meno bene oppure no?
Sempre più spesso, al giorno d’oggi, si utilizza il cibo surgelato. Facile da conservare, veloce se si deve preparare un pasto all’ultimo minuto, trova sempre un posto nel nostro freezer.
Forse per alcuni potrà sembrare meno nutriente del cibo fresco, eppure secondo gli esperti non sembrano esserci differenze significative. Ma cosa si intende per cibo surgelato? Anzitutto, è bene chiarire la differenza tra surgelato e congelato.
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Per surgelazione si intende un processo che avviene a livello industriale, in quanto necessita di macchinari appositi che sono in grado di raggiungere determinate temperature. La congelazione, invece, avviene a livello casalingo: è ciò che tutti noi facciamo nel nostro freezer partendo dai cibi freschi.
Nel primo caso, si tratta di un processo così veloce e a temperature talmente basse che i cristalli di ghiaccio che si formano sono di piccolissime dimensioni, dunque non intacca le caratteristiche nutritive del cibo.
Nel secondo caso, invece, si formano cristalli più grandi che portano così alla rottura delle strutture cellulari e ad una maggiore perdita di acqua. Quando un cibo viene scongelato, in questo caso, vi è quindi la perdita di sostanze nutritive.
Ma cosa ne pensano gli italiani? Ce lo dice uno studio condotto di recente dall‘IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati).
L’Istituto Italiano Alimenti Surgelati ha, appunto, commissionato una ricerca a Bva-Doxa per indagare il comportamento degli italiani al ristorante, in particolare rispetto ai cibi surgelati.
Questi ultimi, in Italia, vengono indicati con un asterisco (*) nel menù dei locali proprio per distinguerli da quelli freschi. L’obiettivo di IIAS era proprio quello di comprendere come reagiscono gli italiani di fronte a questi prodotti con asterisco a fianco.
A quanto pare, al 70% degli intervistati l’asterisco è indifferente: per il 64% l’asterisco di fianco a un piatto surgelato sarebbe un mero simbolo, mentre il 5% lo dichiara apertamente inutile.
Per la maggior parte degli italiani, quindi, parrebbe che scegliere il cibo surgelato non sia un problema.
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Secondo il Presidente dell’IIAS, Giorgio Donegani, l’asterisco sarebbe “un’informazione retaggio di un mondo passato che non esiste più, che poggiava anche sull’implicita convinzione che un alimento surgelato fosse un prodotto di qualità inferiore rispetto al fresco“.
Tra l’altro, nei Paesi a noi vicini (ad esempio Spagna, Francia, Grecia) l’asterisco nel menù non viene utilizzato da anni. Ad ogni modo, i prodotti surgelati sono anche un modo per combattere lo spreco alimentare e quindi parrebbero un’alternativa al cibo fresco (da utilizzare a seconda della propria concezione).
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