La Cina si posiziona al primo posto, a livello mondiale, per il suo record di emissioni inquinanti. La vita continua a gran difficoltà nel Paese completamente avvolto dalla nebbia. Ecco cosa sta succedendo.
La Cina detiene il primato come principale responsabile delle emissioni di gas serra inquinanti a livello globale. Nonostante ciò e con la consapevolezza di dover agire nell’immediato per limitare i danni ambientali, sembra non preoccuparsene minimamente.
Il governo cinese, ha deciso addirittura di venire meno alla Conferenza delle Parti della Cop26. Non ha presentato alcun nuovo impegno a favore della transizione ecologica e della lotta al cambiamento climatico. Inoltre, non ha firmato l’accordo per lo stop dell’utilizzo del carbone.
Bensì, il Paese orientale per far fronte alla carenza di energia che ha visto molte fabbriche ed aziende chiudere negli ultimi mesi, ha ben pensato di agire nell’immediato. In che modo? Aumentando la sua produzione nazionale di carbone di oltre un milione di tonnellate.
Una enorme sconfitta dal punto di vista ecologico. Un problema gravissimo che si riverserà inevitabilmente su tutto il Pianeta. Tuttavia, attualmente a pagare le conseguenze di queste terribili e deludenti decisioni, è proprio la Cina.
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Una Paese completamente avvolto dalla nebbia
Mentre il governo cinese prende decisioni estremamente opinabili riguardo il raggiungimento della neutralità climatica, l’intero Paese resta letteralmente senza respiro.
L’ufficio meteorologico nazionale ha annunciato che una fitta nube di smog ha completamente avvolto moltissime parti della Cina settentrionale.
Alcune aree presentano addirittura una visibilità estremamente ridotta. A causa di questo grave problema, sono stati interrotti alcuni collegamenti autostradali tra alcune delle principali città più a nord come Shangai, Tianjin e Harbin.
Inoltre, sono state chiuse le zone dei parco giochi per i bambini, sono state vietate le lezioni di educazione fisica nelle scuole e tutte le altre attività all’aria aperta.
L’aumento delle emissioni di gas serra, sull’intero territorio cinese, si protrae ormai da giorni. Questa condizione ha generato una compatta nube tossica, visibile ad occhio nudo ed estremamente pericolosa per l’uomo, gli esseri viventi e l’ecosistema. In aggiunta, l’assenza di vento e piogge ha ulteriormente intensificato il fenomeno.
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La Cina è stata già molte volte colpita da queste enormi e fitte ondate di inquinamento. Non è certamente la prima volta. Purtroppo, il carbone è la fonte di energia primaria per il Paese, rappresenta il 60% delle fonti energetiche nazionali.
Una risorsa che, in linea con i principi della transizione ecologica, si sta puntando ad eliminare completamente a livello mondiale.
Il presidente cinese Xi Jinping ha annunciato che secondo le stime, la sua Nazione raggiungerà il picco delle emissioni nell’anno 2030. Dopodiché, saranno pronti ad avviarsi verso la neutralità carbonica.
Un obiettivo che prevedono di raggiungere entro il 2060: dieci anni dopo rispetto a tutti gli altri Paesi firmatari dell’Accordo di Parigi sul Clima.