Nel mondo, esistono numerose città che sono state abbandonate per motivi talvolta inspiegabili. Vediamo di quali città si tratta e perché sono disabitate, oggi.
Situazioni come guerre, disastri naturali o ambiziosi progetti imprenditoriali poi andati in fumo influenzano, da sempre, il nostro pianeta. Città che una volta erano abitate diventano improvvisamente deserte o luoghi prima sconosciuti soffrono, poi, di sovraffollamento.
Sono eterogenei i contesti urbani in cui diventa facile fermarsi ad indagare sui motivi del loro abbandono. Non manca di certo la critica all’essere umano, che è da sempre autore di certe catastrofi ambientali che non riescono più a contenersi.
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La crisi climatica che stiamo affrontando oggi ha senz’altro influito nell’incremento di città più vuote. I cittadini stufi di vivere in luoghi contaminati da troppo smog o alla ricerca di spazi più naturali, scelgono di migrare di città in città.
Il rischio, appunto, può essere proprio quello di lasciare “buchi” laddove c’era maggiore densità di popolazione.
Scopriamo allora quali città sono misteriosamente scomparse, negli anni.
1- Hashima
Parliamo di una piccola isola del Giappone, anticamente ricca di carbone. Hashima fu abitata a lungo tra il 1887 e il 1994 dai minatori e le loro famiglie.
Nel 1890 Mitsubishi comprò l’isola, fino al 1974, anno in cui fu chiusa perché il Giappone decise di utilizzare il petrolio come carburante. Inutile immaginare lo scenario desertico che ne è conseguito.
A partire dal 2019, però, una piccola parte dell’isola rimane aperta al pubblico per visite turistiche.
2- San Zhi
Denominata anche “borgo maledetto” di Taiwan, la città di San Zhi venne costruita durante gli anni ‘70, secondo un’idea futuristica. I resort che la caratterizzavano erano esclusivamente destinati ai militari statunitensi durante il potente conflitto con l’isola di Taiwan.
Numerosi incidenti di cantiere sono avvenuti in questa città, tanto da essere considerata, per l’appunto, “maledetta”. Soltanto nel 2010, si è deciso di demolire le poche case rimaste.
3- Pyramiden
Un’altra città che ha fatto del carbonio la sua ragion d’essere é Pyramiden. Si tratta di una città sovietica, dove appare quasi immediato un potente tuffo nel passato. Ci troviamo in Norvegia, nell’isola di Spitsbergen.
La cittadina fu popolata da circa un milione di abitanti tra gli anni ’60 e ’80, finché nel marzo del 1998, si assistette all’estrazione dell’ultimo carbone dalla miniera.
Come accennato, il legame tra riscaldamento globale e l’aumento di luoghi abbandonati si fa sempre più fitto. Dagli incendi agli uragani, fino ad arrivare all’innalzamento del livello del mare: ecco solo alcuni dei fenomeni che hanno reso migliaia di vittime nel mondo e spazzato intere città, ormai rese deserte.
Senza consapevolezza del nostro presente, sarà proporzionalmente difficile poter migliorare la situazione attuale. Il Pianeta é così unico e meraviglioso che sarebbe un grandissimo peccato abbandonarlo, lasciando solo la storia a consolarlo.
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Gli scienziati si dicono molto preoccupati delle conseguenze che potrebbe ancora apportare il cambiamento climatico nel mondo, entro la fine del secolo.
Occorre agire subito, perché, come dice il detto, prevenire è sempre meglio che curare.