In una situazione di emergenza come si fa a capire se una pianta è commestibile o meno? Continua a leggere per scoprire il metodo infallibile!
Oggi siamo a conoscenza di quali sono le piante commestibili, e quali no. Questo lo dobbiamo inevitabilmente agli uomini primitivi.
Proprio così! È grazie alla loro curiosità, e il loro istinto di sopravvivenza, se oggi possediamo dei veri e propri manuali. Liste che ci indicano cosa è possibile mangiare senza avere alcun tipo di ripercussione sulla nostra salute.
A causa di quelli che si potrebbero definire “test di valutazione della commestibilità“, è capitato che molti uomini perdessero anche la vita. Essere grati per i loro sforzi, e i loro sacrifici, è quindi davvero il minimo.
Nel corso del tempo, le informazioni riguardo la commestibilità delle piante sono state tramandate fino ai giorni nostri. Oggi infatti conosciamo quasi tutto degli elementi presenti in natura, dai valori nutrizionali agli effetti indesiderati o letali che potrebbero causare.
Capire se una pianta è commestibile non è semplice
Tutte le piante sono composte da diverse parti. Ognuna di queste potrebbe essere sicura o nociva per l’uomo. Le parti non commestibili in alcuni casi potrebbero causare solamente dei fastidi o dei sintomi sgradevoli ma, nelle situazioni più gravi, potrebbero addirittura condurre alla morte.
Nello specifico, in ogni pianta, bisogna distinguere: i frutti, le noci, le bacche, i fiori, le foglie, gli steli e le radici.
C’è una cosa che bisogna sempre tenere a mente. In alcuni casi particolari può accadere di imbattersi in piante dalle bacche commestibili e le foglie velenose, o viceversa. È importante ricordarlo.
Consigli per capire se una pianta è commestibile
Potrebbe accadere di ritrovarsi in un luogo completamente sconosciuto senza avere nulla da mangiare con sé. In quel caso è importante, se non indispensabile, conoscere alcune regole base per capire cosa è possibile mangiare e cosa no. Si tratta di consigli che potrebbero salvarti la vita.
Ricorda di stare sempre lontano dalle piante:
- che presentano della linfa all’interno degli steli;
- che hanno un odore molto forte, particolare e sgradevole;
- che presentano delle parti pungenti;
- che crescono in aree stagnanti o paludose;
- che hanno macchioline dai colori estremamente vivaci.
Piante di questo genere potrebbero essere estremamente pericolose per l’uomo.
Il test di edibilità universale
Tuttavia ritrovarsi soli in un luogo sconosciuto, in una condizione di emergenza e senza avere nulla da mangiare, è qualcosa che potrebbe capitare a chiunque. In quel caso, per sopravvivere è importante conoscere: il test di edibilità universale.
Si tratta di un metodo infallibile per capire se una pianta è commestibile o meno senza lasciarci le penne.
Innanzitutto l’azione principale da fare, prima di partire con il test vero e proprio, è quella di individuare una specifica area di interesse. Un punto nel quale la pianta che si ha intenzione di testare è presente in abbondanza. Questo poiché, qualora risultasse commestibile, ce ne sarebbe in quantità per sopravvivere.
In secondo luogo, è importante concentrarsi su una parte della pianta alla volta evitando così di creare confusione. Solo in questo modo si riuscirà a capire davvero cosa è commestibile e cosa no.
Ecco come capire se una pianta è commestibile o meno
Arrivati a questo punto, ci sono 5 passi fondamentali da dover seguire. Tutti hanno estrema importanza e vanno affrontanti lentamente e con la massima concentrazione. È una questione di vita o di morte, non è certo il momento di scherzare.
Fase 1
Prendere la pianta che si ha intenzione di testare e bollirla per almeno 15 minuti. È un modo per assicurarsi di uccidere eventuali agenti patogeni nocivi. Dopo averne toccato una piccolissima porzione bisogna osservare eventuali segni di arrossamento, bruciore o vesciche.
Fase 2
Una volta che si sarà raffreddata, bisognerà sfiorare leggermente la parte esterna delle labbra con la pianta. Dopodiché, attendere 15 minuti per verificare possibili reazioni avverse.
Fase 3
Se tutto procede bene, continuare posizionando sulla lingua una piccola quantità, tenerla in bocca per qualche minuto e poi espellere tutto.
Fase 4
In assenza di sintomi è allora possibile ripetere la procedura, questa volta masticando la parte di pianta per 15 minuti e dopodiché ingoiare. Da quel momento dovranno trascorrere 8 ore. Lasso di tempo durante in quale bisognerà stare attenti ad eventuali reazioni.
Fase 5
Nel caso non dovessero verificarsi sintomi, dolori addominali, vomito, vertigini o altre sensazioni piacevoli, la pianta è da considerarsi commestibile.
Potrebbe sembrare un processo lungo, stancante e privo di senso. Tuttavia, è un metodo infallibile e considerato il più sicuro. Quando è davvero necessario capire se una pianta è commestibile o meno, questa tecnica è universalmente considerata la migliore.