Nella metà di Ottobre, si è tenuta in Cina un’importante conferenza: la Cop15. Vediamo di cosa si tratta nello specifico e quali sono stati gli argomenti trattati.
Dall’11 al 15 Ottobre 2021, si è tenuta un’importante conferenza, la Cop15. La suddetta Conferenza organizzata dall’ONU sulla Biodiversità si é tenuta nel Sud Est della Cina, a Kunming, capitale della provincia dello Yunnan.
La scelta è ricaduta proprio su Kunming perché, nonostante non sia un territorio molto grande, ospita la più grande varietà delle specie protette. L’evento ha trattato i principali temi riguardanti la salvaguardia della biodiversità.
Proprio durante il convegno, alcune delle più grandi organizzazioni ambientaliste, hanno lanciato un grande e chiaro appello. La richiesta avanzata ai rappresentanti politici verteva sull’attuazione di azioni significative per arrestare il deterioramento ambientale.
Il Pianeta sta diffondendo ogni giorno il suo grido di allarme, in maniera sempre più forte. Un grido di aiuto, questo, che deve essere ascoltato affinché si possa scongiurare il rischio concreto di un mondo destinato a morire.
Ai leader politici si é chiesto di effettuare dei passi in avanti e di prendere delle decisioni, ad oggi, estremamente cruciali. La distruzione della natura è un dato di fatto e non si può più negare oppure nascondere.
Durante la Cop15 sono stati stipulati dei negoziati per cercare di trovare delle soluzioni immediate, volte al ripristino dell’ambiente danneggiato dall’uomo.
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La biodiversità rischia di scomparire
A riguardo, il WWF (World Wide Fund for Nature) ha diffuso vari rapporti tratti dalla Convenzione Internazionale della Fauna e della Flora a rischio di estinzione. I dati emersi hanno rivelato un’agghiacciante verità. Il WWF, ha lanciato un allarme rosso perché prevede un futuro molto triste e buio per la biodiversità sul Pianeta.
Le stime indicano che le specie, attualmente, stanno morendo con una velocità mille volte superiore rispetto a quella naturale. Una vera e propria tragedia in quanto, questi animali, non saranno mai più in grado di tornare. Inoltre, la loro scomparsa, comporta gravi danni all’economia, alla crescita della società e rischi per la salute dell’uomo.
Distruggere la biodiversità comporta uno stress per gli animali che potrebbero diventare meno immunizzati generando un aumento di diffusione dei virus. Un esempio sono le epidemie avvenute negli ultimi 10 anni con l’HIV, l’Ebola, la Sars Cov-1 e Cov-2. Le stesse hanno avuto origine a causa della trasmissione delle varie malattie dagli animali all’uomo.
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Cop15 strettamente collegata alla Cop26
I governi sembrano essersi assunti le loro responsabilità, prendendo degli impegni formali volti a tutelare la biodiversità. La speranza è che vengano messi in atto nel più breve tempo possibile. Tutto questo è stato pensato in direzione della Cop26 (Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021).
L’evento è in programma a Glasgow, in Scozia, dal 31 Ottobre al 12 Novembre 2021 sotto la presidenza del Regno Unito. Una conferenza , questa, ancora più importante e cruciale nella quale si affronteranno tutti i temi relativi all’ambiente, compreso quello della lotta al riscaldamento globale.
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Siamo arrivati ad un punto in cui è fondamentale riconoscere e ammettere la distruzione che abbiamo causato all’ambiente. Ci troviamo in una vera e propria crisi climatica e la natura potrebbe essere la soluzione ai nostri problemi.
Preservare e fare in modo di ripristinare ciò che abbiamo raso al suolo é l’ultima possibilità che abbiamo per evitare la completa eliminazione della biodiversità sul nostro Pianeta.
Si tratta della chance finale, che serve per alzare l’asticella e puntare più in alto anche e soprattutto a livello politico.