I giovani scendono in campo, insieme alle istituzioni, per proporre azioni concrete al fine di invertire la rotta e contrastare il cambiamento climatico. Ecco le loro parole.
I giovani di tutto il mondo sono tornati in prima linea per l’ambiente. Tornati solo fisicamente perché, in realtà, la loro azione non si è mai interrotta nonostante la pandemia. Per la prima volta dopo mesi, però, lo scorso venerdì 24 settembre sono potuti scendere nuovamente nelle piazze per lo sciopero globale organizzato dai Fridays For Future.
Migliaia di ragazzi si sono riuniti tutto il mondo per prendere parte alla prima manifestazione internazionale dopo la pandemia, con tutta la forza e l’energia che li ha guidati nel movimento ispirato da Greta Thunberg e che ormai è diventato il motore del cambiamento per le nuove generazioni.
Ma non solo: le manifestazioni che si sono tenute in tutto il mondo la scorsa settimana sono solo il primo passo compiuto concretamente dai ragazzi verso la Cop26 – conferenza sul clima delle Nazioni Unite che si terrà a Glasgow il prossimo novembre.
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Youth4Climate: Driving Ambition
C’è stata una grande partecipazione da parte dei giovani all’iniziativa Youth4Climate che si è tenuta a Milano il 28 e 30 settembre, e ha anticipato la conferenza di Glasgow. Centinaia di ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo, attivisti per l’ambiente, si sono riuniti per partecipare insieme all’evento “Driving Ambition“.
L’iniziativa dà la possibilità ai giovani di portare idee e proposte concrete riguardo alcuni temi inclusi nell’agenda sul clima. I primi due giorni sono stati dedicati ai gruppi di lavoro, mentre il 30 settembre c’è stata una discussione tra i giovani attivisti e i Ministri che partecipano al Pre-Cop26.
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Protagonista assoluta dell’evento è stata l’attivista ugandese Vanessa Nakate che ha pronunciato un commovente discorso in cui ha chiesto “giustizia climatica per tutti“. “Siamo responsabili solo del 3% delle emissioni globali di Co2, ma ne subiamo molto di più le conseguenze”, ha detto per dare voce a quella parte del mondo, l‘Africa, che soffre ogni giorno l’impatto del cambiamento climatico.
Il discorso di Greta Thunberg
Accanto a Vanessa Nakate, il volto indiscusso della lotta ambientalista nel mondo dei giovani e non solo: Greta Thunberg. Proprio lei ha dato il via alla conferenza sul clima dei giovani organizzata dal governo italiano come evento Pre-Cop26.
“Dai leader mondiali sentiamo solo parole, bla bla bla – ha detto Greta, con la schiettezza di sempre – Le emissioni continuano ad aumentare, possiamo invertire questa tendenza ma serviranno soluzioni drastiche. E dato che non abbiamo soluzioni tecnologiche, dovremo cambiare noi. La speranza vuol dire agire. Noi vogliamo la giustizia climatica e la vogliamo ora“.
Il 30 settembre, 400 giovani hanno concluso l’evento presentando le loro proposte ai leader mondiali che prenderanno parte alla Cop26. Un modo, questo, per dimostrare ancora una volta quanto sia fondamentale anche l’azione dal basso coinvolgendo in particolare le nuove generazioni. Resta dunque da scoprire su quali punti hanno deciso di focalizzarsi i giovani attivisti, così come reagiranno i leader alla Cop26.
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