L’Agrovoltaico è senza ombra di dubbio uno dei sistemi tecnologici più innovativi e promettenti del futuro. Scopriamo insieme cos’è e a cosa serve.
La ricerca applicata nel campo agricolo si sta intensificando sempre di più. Gli esperti sono alla continua ricerca di valide soluzioni da mettere in pratica. Tecniche di allevamento e coltivazione che siano il più possibile sostenibili, ecologiche ed etiche sia per l’ambiente che per i lavoratori.
È proprio in questo contesto che si inserisce l’agrovoltaico. Un’applicazione tecnologica, estremamente innovativa, che punta ad ottenere risultati qualitativamente migliori in ambito agricolo. Contemporaneamente accelerare anche lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Qualcosa di molto promettente in grado di produrre energia solare sfruttando la terra, senza però in alcun modo consumarla o inquinarla.
L’agrovoltaico, in Nazioni come la Francia o la Germania è stato già ampiamente adottato poiché si tratta di un sistema dall’enorme potenziale e capace di offrire notevoli benefici.
Tutto ciò, purtroppo, in Italia non è ancora arrivato. Meglio ancora, è qualcosa di conosciuto ma per svariati motivi non è ancora mai stato adottato.
L’agrovoltaico è un sistema conosciuto ormai in tutto il mondo ma ancora poco diffuso. È una tecnica dall’enorme potenziale e in grado di offrire dei benefici assolutamente vantaggiosi in ambito agricolo.
Si tratta di una tecnologia innovativa che sfrutta l’agricoltura come mezzo per generare energia rinnovabile. Una combinazione di due settori diversi tra loro, che coesistono e si supportano a vicenda in modo del tutto sostenibile.
Nello specifico, sono dei pannelli solari che producono energia, ma senza in alcun modo sottrarre spazi produttivi al settore agricolo. Un metodo capace di massimizzare la produzione di elettricità derivante dal sole e, contemporaneamente, incrementare la resa agricola.
Il risultato è una grande quantità di energia rinnovabile da un lato, e prodotti di qualità da un terreno per nulla stressato e corroso dall’altro. Un sistema perfetto che risponde al fabbisogno energetico e a quello alimentare in maniera sincrona e sostenibile.
Nello specifico, quando parliamo di agrovoltaico, ci riferiamo a pannelli fotovoltaici che vengono posizionati sui terreni ad una distanza di circa 5 centimetri dal suolo. Questi, sono in grado di ruotare su loro stessi.
Ogni gruppo di pannelli è in grado di supportare fino a 32 moduli fotovoltaici che vengono gestiti da un’unità elettronica che ne regola il movimento. Un passaggio essenziale affinché i pannelli siano sempre rivolti verso il sole.
I tracker fotovoltaici si occupano inoltre di generare un’ombra costante e dinamica che va a ricoprire il terreno sottostante. Una tecnica che rende possibile un incremento della produzione di oltre il 30% rispetto ai classici impianti fotovoltaici fissi.
Nonostante questo sistema solare studiato prettamente per i terreni agricoli sia efficace e promettente, in Italia non siamo ancora a buon punto purtroppo. Molti sono stati i fattori che hanno penalizzato l’avanzamento di questa nuova tecnologia sul nostro territorio, tra cui:
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