Un’ambiente rilassante in casa deriva anche dalla presenza di piante che purificano l’aria e con il loro colori sono in grado di portare relax. Sapere quindi come curarle per dar loro una vita dignitosa è molto importante.
Le piante d’appartamento sono davvero molto numerose. Quando si decide di prenderne una, o più, per la propria casa, diventa difficile riuscire a sceglierla. Meglio una pianta grassa, una sempreverde o una che fiorisce?
Qualunque sia la scelta è importante che si vada dal nostro vivaista di fiducia solo dopo avere controllato quali cosa può offrire l’ambiente che andremo a riempire. Inutile prendere una pianta che necessita di tanta luce se il nostro appartamento è sempre in penombra.
Facciamo quindi uno studio meticoloso della casa, degli ambienti che abbiamo a disposizione e anche della quantità di attenzioni che abbiamo voglia di dare alla pianta che entrerà in casa. Una pianta non è un animale, ma va comunque curata.
Solo dopo aver fatto questo controllo minuzioso andiamo prendere la nostra pianta. È l’ideale avere sempre delle piante che aiutino a purificare l’aria, ma possiamo comunque spaziare in centinaia di specie che rispecchino i nostri gusti.
La cordyline australis è una pianta molto diffusa in Asia, in Australia e nel Sud America. Si tratta di una pianta che, in natura, può crescere fino a raggiungere anche i 15 metri di altezza.
In appartamento invece tende a mantenere delle dimensioni molto più moderate, di solito intorno al metro. È composta da un tronco flessibile, con diversi rami che terminano con dei ciuffi di foglie strette, lunghe e a punta.
La sua colorazione varie in base alla sottospecie. Le sue foglie vanno dal verde chiaro a quello più intenso, per arrivare al marrone o al rosso. In casa sono molto belle da vedersi, sopratutto se poste in grandi vasi e posate in terra.
Una delle particolarità di questa pianta è che le sue foglie, ricche di carboidrati, una volta cotte possono essere anche mangiate. Di fatto furono uno delle principali fonti di sostentamento dei Maori quando arrivarono in Nuova Zelanda.
Con il succo della pianta i primi missionari erano soliti preparare una sorta di bevanda fermentata simile alla birra con un gusto gradevole. Rinominate dalle popolazioni “piante fortunate” sono una buona scelta per la propria casa.
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