E’ ormai parte di un vero e proprio rituale quotidiano per moltissimi italiani. Ma non tutti sanno cosa c’è dietro una tazzina di caffè?
Vi siete mai cosa si cela dietro ad una tazzina di caffè? Poterne bere un po’, soprattutto al mattino, è diventato un vero e proprio rituale quotidiano per la stragrande maggioranza degli italiani. Il pensiero di dover rinunciare al suo gusto e al suo profumo sarebbe, per molti, quasi impensabile.
Il caffè rientra tra le bevande più diffuse al mondo. Infatti, il consumo è aumentato notevolmente nel corso degli anni. Per soddisfare la domanda globale di caffè, si dovrà necessariamente aumentarne la produzione. Affinché questo avvenga, verranno messe in atto soluzioni per nulla etiche.
Le aree teoricamente destinate alle nuove piantagioni di caffè, sono attualmente delle rigogliose foreste che dovranno essere disboscate. L’agricoltura intensiva metterà inevitabilmente a rischio la biodiversità, le popolazioni e la fertilità del suolo. Continuare a disinteressarsi alla questione comporterà una enorme catastrofe naturale.
LEGGI ANCHE >>>> La tua dieta può essere la causa della deforestazione
L’ingiustizia sociale dei lavoratori nei campi di caffè
È ormai noto l’utilizzo di pesticidi tossici, illegali in Europa, in molte delle piantagioni di caffè. Si tratta di composti chimici che causano una quantità enorme di danni alla fauna presente nei pressi delle coltivazioni. Inoltre, queste sono sostanze nocive anche per i lavoratori nei campi di caffè, purtroppo, sono spesso a contatto, in grado di provocare malessere generale, vertigini e disordini della vista.
Senza considerare che nella maggior parte dei casi, i coltivatori lavorano senza nessun contratto o protezione sindacale. Le loro ore lavorative variano dalle 10 alle 14 al giorno, con un salario che varia dalle 2, alle 4 euro per ogni sacco da 60 litri riempito.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE >>>> Agricoltura del futuro: come i robot trasformeranno le fattorie
Cosa si può fare per migliorare la situazione
Ridurre il consumo di caffè potrebbe essere una delle soluzioni più immediate per contrastare l’avanzare di queste spiacevoli ed insostenibili situazioni. È possibile optare per marchi più trasparenti ed un prodotto proveniente da coltivazioni responsabili.
Inoltre, esistono diverse torrefazioni locali che potrebbero fornire direttamente il caffè sfuso. Aziende dalle quali acquistare il prodotto portando da casa un contenitore ermetico da riempire sul posto.
Diventare consumatori consapevoli è sicuramente il primo passo per direzionarsi verso una cultura più etica e sostenibile. La strada giusta che con il tempo, potrebbe restituire dignità ai lavoratori e all’ambiente.
LEGGI ANCHE >>>> Amanti del caffè: segreti e usi che forse non conoscevi