Tra i gli spuntini rapidi, veloci e con zero sforzo, troviamo sicuramente i crackers, un ottimo alleato per chi vuole sgranocchiare qualcosa apparentemente senza esagerare. La forma sottile e leggera, quasi eterea, infatti, ci può trarre in inganno, eppure i crackers non sono tutti uguali.
Il biscotto salato per eccellenza è sicuramente il cracker. Inventato nel 1801 dal panettiere americano Theodore Pearson, nel giro di niente questo snack ha conquistato tutto il mondo tanto da trovare decine e decine di varianti di crackers diversi al supermercato. Ce ne sono infatti per tutti i gusti. Semplici, aromatizzati, col riso soffiato sopra per i più fit o integrali, in molti casi a fare la differenza però, è proprio il packaging quando facciamo la spesa.
Comprare, infatti, è un’esperienza la maggior parte delle volte, proprio per questo i nostri acquisti spesso risentono delle sensazioni del momento. Ma non è detto che sia sempre una decisione saggia ed efficace. Anche per i crackers, infatti, è importante leggere la lista degli ingredienti per capire cosa stiamo effettivamente consumando.
Insomma, tra i gli spuntini rapidi, veloci e con zero sforzo, troviamo sicuramente i crackers. Si tratta di un ottimo alleato per chi vuole sgranocchiare qualcosa apparentemente senza esagerare. La forma sottile e leggera, quasi eterea, infatti, ci può trarre in inganno, eppure i crackers non sono tutti uguali.
In un articolo di Green Me si legge proprio quali crackers siano i migliori, grazie al sapiente aiuto di Roberta Martinoli, medico e nutrizionista. Innanzitutto, come dicevamo prima, alla base di una scelta consapevole, non ci può essere altro se non leggere cosa stiamo comprando. In altre parole, dobbiamo capire cosa contengano non solo i crackers, ma qualsiasi cibo industriale che troviamo tra gli scaffali dei supermercati.
In quest’ottica, la dottoressa Martinoli spiega come i migliori crackers siano quelli che contengono farina integrale vera e non ad esempio di grano tenero di tipo 0. Spesso, infatti, anche i biscotti salati più salutari, in realtà, sono il risultato di un processo industriale che poco ha a che fare con una spesa critica. Ma non solo.
Sarebbe meglio comprare crackers privi di grassi o perlomeno senza olio di palma e lievitati con lievito naturale e che non abbiamo, infine, tracce di sciroppo di glucosio-fruttosio o di farine maltate, alla base dell’industria alimentare. Alla fine del processo di impasto tramite le farine maltate, però, restano gli zuccheri che caramelizzano poi in fase di cottura.
Tuttavia, come spiega sempre la nutrizionista, il processo di caramellizzazione rilascia tra gli ingredienti che poi non compaiono nella confezione anche l’acrilammide, una sostanza potenzialmente cancerogena. Ma se non avete voglia o tempo di preparare dei più sani e semplici crackers fatti in casa, fatte attenzione agli ingredienti.
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