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“Quella sporca dozzina”: smascherati i peggiori criminali del mondo

Un’inchiesta del Guardian smaschera i peggiori criminali climatici statunitensi: sono loro i maggiori responsabili della crisi ambientale, nonostante ci dicano il contrario.

La crisi climatica è ormai palese a chiunque, non si può dire, però, lo stesso per quanto riguarda le responsabilità di questa problematica diffusa a livello mondiale. Per questo motivo, il quotidiano britannico Guardian ha condotto un’inchiesta volta a smascherare i peggiori criminali climatici (che chiama “climate villains“) degli Stati Uniti.

Criminali climatici (Foto: Mysticsartdesign, Pixabay)

Si tratta di una “sporca dozzina” composta appunto da 12 persone che, a capo di alcune tra le più grandi e ricche aziende a livello mondiale, ha fortemente contribuito all’emergenza climatica.

Per molto tempo, gli Stati Uniti hanno tra l’altro portato avanti una falsa narrazione in cui i singoli cittadini venivano incolpati per la crisi climatica, per questo dovevano sentirsi colpevoli. In realtà, come ci rivela l’inchiesta del Guardian, le responsabilità sono per lo più nelle mani di un piccolo gruppo di individui potenti.

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I maggiori inquinatori americani sono, infatti, riusciti a sfuggire alle responsabilità personali per molto tempo, aiutando nell’ombra l’industria dei combustibili fossili e contribuendo così a distruggere il nostro pianeta. Ma chi sono questi famosi criminali climatici?

I più grandi “cattivi” del clima: ecco la lista

Criminali climatici (illustrazione di Jason Goad/The Guardian)

Le azioni di questo gruppo ristretto di individui hanno avuto un enorme impatto su milioni di persone e sull’ambiente: per questo, come sottolineano i reporter del Guardian, è fondamentale rivelare a tutti le loro responsabilità.

Nella lista dei 12 peggiori criminali climatici statunitensi, troviamo anzitutto i vertici delle compagnie petrolifere:

  • 1- Mike Wirth, presidente del cda e amministratore delegato di Chevron. Quest’ultimo, infatti, ha adottato tattiche di greenwashing per distogliere l’attenzione dall’impatto ambientale delle sue attività.
  • 2- In aggiunta, troviamo Darren Woods, ad di ExxonMobil che, nonostante una sbandierata sensibilità ai temi ambientali, sostiene una propaganda negazionista.
  • 3- Ancora, Charles Koch (delle Koch Industries) ha notoriamente commesso infrazioni a livello climatico e politicizzato il dibattito su questa tematica (negandola).
  • 4- Per quanto riguarda le banche, troviamo Jamie Dimon (ad di Chase Bank) che ha elargito svariati miliardi di dollari per sostenere il settore dei combustibili fossili.
  • 5- Anche Larry Fink (ad della società di investimento BlackRock) che trae anche profitti dalla deforestazione.

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Industria del petrolio (foto: Pixabay)
  • 6- E poi c’è il senatore repubblicano Mitch McConnell, finanziato dai produttori di gas e petrolio.
  • 7- Il collega democratico Joe Manchin che da anni tiene in ostaggio la legislazione sul clima per conto dei colossi del carbone.
  • 8- Ancora, Mark Zuckerberg che nonostante l’impegno profuso per cercare di combattere la disinformazione climatica, in realtà non è ancora riuscito a fermare chi diffonde falsità sul tema.
  • 9- Allo stesso modo Rupert Murdoch, magnate dell’editoria e della tv, non è riuscito a fronteggiare chi diffonde le notizie false sul clima.

Infine troviamo:

  • 10- David MacLennan (ad di Cargill) che ha contribuito a finanziare l’industria della soia e della carne bovina;
  • 11- Richard Edelman (ad di Edelman PR) che ha negli anni prodotto numerose campagne di comunicazione a favore dei colossi inquinanti;
  • 12- Ted Boutrous (partner dello studio legale Gibson Dunn), portavoce delle principali compagnie petrolifere.

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Tania Gandola

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