La crisi idrica che stiamo vivendo negli ultimi anni riflette un legame pericoloso tra acqua e clima. La situazione allarmante fotografata nell’ultimo report del Wwf.
“L’ultima goccia“: con queste parole si intitola il nuovo report del Wwf dedicato alla crisi idrica che si sta verificando degli ultimi anni. Obiettivo del documento è proporre soluzioni per abbattere le emissioni e gestire al meglio l’acqua nel mondo.
In occasione della Giornata dell’acqua e dell’Ora della Terra, che si sono tenute rispettivamente il 22 e il 26 marzo 2022, l’associazione ambientalista ricorda le conseguenze dei cambiamenti climatici. In particolare, quelli legati alle risorse idriche sul nostro pianeta.
La crisi climatica, affermano nel report, ha infatti esacerbato l’insicurezza alimentare ma anche quella idrica. Gli effetti sono evidenti in ogni parte del mondo, ma impattano maggiormente nelle regioni più povere: qui la popolazione vive spesso in condizioni di malnutrizione e di insicurezza alimentare acuta.
L’acqua è legata indissolubilmente al cambiamento climatico, infatti si stima che circa 4 miliardi di persone (su 7,8) sperimentino già una grave carenza d’acqua per la durata di almeno un mese all’anno. La siccità si sta facendo sempre più frequente e intensa in alcune aree, mentre altre vengono devastate dalle alluvioni.
Senza dimenticare la situazione dei ghiacciai: il tasso di perdita della loro massa a livello annuale si è alzato a oltre 0,5 metri di acqua equivalente. Questo, ovviamente, impatta anche sull’utilizzo delle risorse idriche da parte di alcune comunità: in particolare quelle vulnerabili, di alta montagna e polari.
Crisi idrica in Italia
In questi ultimi mesi, anche l’Italia sta vivendo una crisi idrica: la scarsità di acqua è ben evidente nella Pianura padana, storicamente ricca di questa risorsa. Purtroppo, questo fa emergere anche l’aspetto della gestione non sostenibile dell’acqua.
Pensate che, secondo quanto riportato dal Wwf, nel nostro Paese ben il 60% dell’acqua è destinata all’agricoltura. Seguono il settore industriale ed energetico (25%) e gli usi civili (15%). Purtroppo, poi, l’uso di pesticidi inquina le acque interne: Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha trovato queste sostanze nel 77% dei siti monitorati e nel 32% delle acque sotterranee.
Si aggiunga il fatto che in Italia sprechiamo fin troppa acqua potabile. Il Wwf riporta che ogni famiglia consuma in un anno circa 120-150 metri cubi di acqua, invece ogni italiano circa 220 litri d’acqua al giorno. Per sopravvivere, ne basterebbero circa 50.
Per fronteggiare questa crisi, il Wwf evidenzia la necessità di una rapida decarbonizzazione ma anche di soluzioni basate sulla natura (Nature Based Solutions, NBS): protezione, ripristino e gestione sostenibile dei serbatoi naturali di carbonio. Inoltre, bisognerebbe intervenire a livello locale per una migliore gestione e programmazione delle risorse idriche.