Chi non conosce il famoso “dado” che insaporisce le pietanze! Ma sappiamo cosa contiene solitamente questo cubetto magico? Scopriamo come è possibile sostituirlo con opzioni dal sapore e dal contenuto più sano.
Oggi vogliamo parlarvi di uno degli “insaporitori” più utilizzati in cucina: il dado.
Vi siete mai soffermati sull’etichetta di questo prodotto tanto diffuso a casa quando vi trovate al supermercato? Facciamolo insieme. Solitamente, oltre a conservanti e aromi di origine artificiale, uno degli additivi più utilizzati è il glutammato di sodio, che può creare problemi di innalzamento della pressione arteriosa e altri disturbi in chi è predisposto.
Il dado con grassi animali inoltre è nocivo sia per la salute nostra che del Pianeta, a causa dell’impatto degli ingredienti di origine animale. Il consiglio è quindi di prediligere un dado vegetale bio e di usarlo con parsimonia, magari confrontando le marche e scegliendo quello con minore contenuto di sodio, e privo di olio di palma.
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Tuttavia, considerato che il costo del prodotto bio è comunque elevato, allora perché non passare all’autoproduzione? Si può investire il denaro risparmiato nell’acquisto di 1 kg di sale integrale, che oltre che in cucina può essere impiegato in svariati modi. Ecco come fare per produrre il vostro salutare ed economico “segreto” in cucina.
Innanzitutto dobbiamo sottolineare un altro vantaggio non da poco nell’autoproduzione in casa di questo “insaporitore“! Il dado vegetale infatti può essere prodotto anche dagli scarti delle verdure, e diventa un’ottimo metodo ecologico e zero waste per non buttare via nulla in cucina.
Abituatevi quindi a conservare gli scarti delle verdure (carote, zucchine, sedano, porro, etc) tagliati a pezzettini e riposti in contenitori nel freezer.
Quando ne avrete una buona quantità (200 g circa), frullateli con due cucchiai di sale integrale, uno spicchio di aglio, mezza cipolla e un cucchiaio di olio di oliva.
Distribuite il composto in contenitori per fare i cubetti di ghiaccio e riponete in freezer.
In questo modo otterrete delle monoporzioni pronte all’uso da utilizzare in cucina.
Questa ricetta è a crudo, quindi velocissima da preparare.
Reso popolare dall’omonima zuppa dei ristoranti Asian-fusion presenti ormai su tutto lo stivale, il Miso è in realtà un antico alimento curativo originario del Giappone prodotto tradizionalmente dalla fermentazione dei fagioli di soia gialli (ammollati in acqua e sale marino prima di essere cotti) a cui viene aggiunto un fungo, il cosidetto “koji”.
Ultimamente anche in Italia stanno nascendo piccole produzioni artigianali e bio, dove vengono impiegati anche altri ingredienti al posto della soia (come ceci, miglio o riso).
Il processo di fermentazione di solito va dai 12 mesi in su, risultando in una pasta scura simile proprio al dado vegetale. Ed ecco quindi che il miso lo si può impiegare in zuppe, minestre e altre preparazioni. Il miso è molto saporito per cui va usato con parsimonia e si consiglia di stemperarlo in un bicchiere con acqua tiepida per ottenere un risultato omogeneo.
Ricordate però che per mantenerne le proprietà non va cotto, ma aggiunto a fine preparazione e a fuoco spento.
Provare queste alternative e questo oro scuro del Giappone!
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