Dietro la depressione si nasconde un mondo complesso ed intricato. Tutto può contribuire infatti a sviluppare uno stato depressivo anche piuttosto grave. Proprio per questo, anche l’alimentazione può giocare un ruolo chiave e fare la differenza.
Per quanto si sappia dire e diversificare ciò che è depressione da tutto il resto, ogni percorso è talmente privato, personale e doloroso che non è sempre semplice capire intanto di essere depressi. Ma soprattutto, non ci si dovrebbe mai sentire in colpa per un momento di buio.
Tutti, infatti, potremmo sviluppare uno stato depressivo, pure cronico, anche per una sciocchezza, ma è stata proprio quella sciocchezza che ha sparigliato le carte rendendoci improvvisamente vulnerabili ed impotenti di fronte alla complessità della vita. L’importante è rivolgersi ad uno psicologo competente che sappia supportare il faticoso percorso individuale di chi soffre di depressione.
Dietro la depressione si nasconde un mondo complesso ed intricato. Tutto può contribuire infatti a sviluppare uno stato depressivo anche piuttosto grave. Proprio per questo, anche l’alimentazione può giocare un ruolo chiave e fare la differenza. Mangiare bene, per quanto possa sembrare un’ovvietà, non lo è. Un’alimentazione sana, equilibrata e corretta limita le probabilità di sviluppare un rapporto malsano col cibo che a lungo andare potrebbe solo intossicarci. In questo caso, però, sarebbe tutta colpa di una proteina. Cerchiamo di capirne di più.
La prolina è una proteina o, per meglio dire, un aminoacido non essenziale responsabile di un aumento della possibilità di essere depressi. In altri termini, una dieta sbilanciata e con un alto consumo di prolina condurrebbe a stati depressivi anche cronici. Questo amminoacido si trova in alimenti come il manzo nutrito con erba, il pollo allevato a terra, la gelatina e organi come il fegato.
Ma non è la prolina in sé ad aumentare la predisposizione alla depressione, piuttosto il microbiota intestinale, ovvero la flora intestinale. La ricerca ha messo in relazione la flora batterica e l’assunzione di Prolina, ma non solo. Lo studio, ha infatti messo in relazione anche i geni batterici della flora intestinale, da cui dipendono i livelli di Prolina. I Lattobacilli e gli Enterobatteri, sono i principali componenti della flora batterica interessati dallo studio.
La sperimentazione è continuata analizzando questi due tipi di batteri. Utilizzando due gruppi di controllo di Drosophila melanogaste, i classici moscerini della frutta, a cui è stato somministrato del mangime appositamente modificato. Un gruppo è stato soggetto ai Lattobacilli e l’altro agli Enterobatteri.
Il primo gruppo di moscerini, quello dei Lattobacilli, si è mostrato meno incline alla depressione, mentre il gruppo degli Enterobatteri, associati alla depressione nell’uomo, assieme alla prolina, si è dimostrato più incline a sviluppare la depressione. Sottolineando come il rapporto tra prolina e flora intestinale degli Enterobatteri, sia strettamente legato alla patologia depressiva.
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