Ciò che mangiamo ha un impatto sull’ambiente ma possiamo limitarne gli effetti negativi scegliendo la giusta dieta (che si rivela anche la più salutare). Scopriamo cosa dice il nuovo studio.
Qual è la dieta migliore per noi e per l’ambiente? E’ difficile stabilirlo, infatti siamo ben coscienti del fatto che la nostra alimentazione ha un forte impatto sul pianeta.
Infatti, il cibo che consumiamo ogni giorno genera un’enorme quantità di gas serra: si tratta di circa il 30% del totale delle sostanze nocive che finiscono in atmosfera.
Sappiamo, ad esempio, che la produzione di carne è legata alla deforestazione e allo sfruttamento e maltrattamento delle bestie negli allevamenti intensivi, ma anche la pesca ha un’azione invasiva sugli ecosistemi marini.
Inoltre, siamo consapevoli del fatto che le diete meno ecosostenibili sono anche le più nocive per la nostra salute. Parliamo infatti di un’alimentazione che comprende cibi industriali, ricchi di energia ma poveri di nutrienti.
L’impatto ambientale delle diete è stato, però, calcolato solo sulla base di gruppi limitati di alimenti.
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Il nuovo studio “Variations in greenhouse gas emissions of individual diets: Associations between the greenhouse gas emissions and nutrient intake in the United Kingdom“, ha voluto invece indagare quali sono gli alimenti che effettivamente pesano di più sull’ambiente.
Analizzandone oltre 3.000, questa ricerca è riuscita a dimostrare la quantità di emissioni di gas serra legata a ognuno di essi. Partendo dai processi di produzione di ciascun cibo, sono state poi indagate le abitudini alimentari di oltre 200 adulti.
In questo modo, i ricercatori sono riusciti a legare emissioni di CO2, schemi dietetici e caratteristiche demografiche di ciascun partecipante. Ecco quali sono stati i risultati dello studio.
Una dieta sana e buona per la natura
Dall’analisi effettuata, è emerso che le emissioni di gas serra stimate erano legate a circa il 98% dei cibi analizzati. La carne sarebbe responsabile del 32% di esse, le bibite del 15%, i latticini del 14% e i dolciumi dell’8%.
Inoltre, è stato riscontrato che le diete non-vegetariane emettono il 59% in più di gas serra rispetto a quella delle diete vegetariane. Gli uomini, poi, sono responsabili del 41% di emissioni in più rispetto alle donne.
Ancora, le persone che assumono grassi saturi, carboidrati e sodio restando entro i livelli suggeriti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) producono minori emissioni rispetto a coloro che eccedono tali livelli.
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Da questo studio è possibile trarre le dovute conclusioni. D’altronde i numeri sono significativi parlano da sé, non necessitano quindi di ulteriori spiegazioni. Tuttavia, sarebbero necessarie maggiori politiche pubbliche che incentivino le diete sostenibili basate sul consumo di vegetali.
Infine, introdurre alternative sostenibili a tè, caffè e alcool, ma anche ridurre il consumo di dolciumi, aiuterebbe ulteriormente a ridurre le emissioni. Che dire, proviamo a porci questa sfida, per noi stessi e per l’ambiente che ci circonda. Pronti?