Diletta è la nuova ribelle che vuole guidare i giovani di oggi nella giusta direzione, in un mondo sempre più complicato. Ecco perché ha ideato un “kit di sopravvivenza” tutto suo.
Giovane, intelligente ma soprattutto ribelle. Che può sembrare una caratteristica strana e per molti “pericolosa“, soprattutto nel mondo di oggi in cui siamo abituati a conformarci a qualsiasi cosa e a copiare ossessivamente le mode e gli stili dei nostri idoli – in particolare sui social.
Essere ribelle, al giorno d’oggi, può essere semplice come semplice distinzione dalla massa ma allo stesso tempo è sempre più difficile. Lo testimonia bene Diletta Bellotti: 26 anni, laureata in Diritti umani e migrazione internazionale. Un animo attivista da sempre: sin da quando (come racconta a Repubblica), a 12 anni liberò dei polpi imprigionati in una rete attaccata a uno scoglio: “quello che faceva male a loro, faceva male a me” dice.
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E così, la sua lotta è diventata sempre più accesa e ha trovato spazio anche sui media. Nel 2019 infatti, dopo aver osservato la situazione dei braccianti in una baraccopoli in Puglia, è apparsa su siti web, tv e quotidiani per la sua campagna di sensibilizzazione “Pomodori rosso sangue“. Una performance dove mordeva degli ortaggi da cui usciva sangue (finto), mostrando la sua posizione contro le agro-mafie.
Ora torna a parlare, in particolare rivolgendosi ai giovani, per mostrare loro come essere ribelli e diventare protagonisti del cambiamento.
Essere giovane e ribelle, oggi
Diletta Bellotti non usa filtri, è diretta e non ha paura di lottare per le cause in cui crede. Sui social è molto attiva, su Instagram la seguono oltre 32mila follower, ma non solo: per rivolgersi a quante più persone possibile ha scelto di raccontare il suo “kit di sopravvivenza” in un libro.
Si chiama, appunto, “The rebel toolkit. Guida alla tua rivoluzione” e vuole evidenziare ai ribelli di oggi il modo migliore per trovare il coraggio, la forza e la voglia di fare, per superare la paura di non essere all’altezza, ma anche per sapersi fermare a riflettere prima di agire.
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Diletta, come spiega lei stessa a Repubblica, ha estratto 10 strumenti della lotta dalle raccolte sulla teoria dei movimenti politici, semplificandoli. In questo modo vuole aiutare ragazze e ragazzi a essere liberi “dal proprio contesto familiare e sociale. E a usare quella libertà conquistata per liberare tutte le altre persone dai sistemi di oppressione“.
E se alcuni strumenti come la passione e l’indignazione possono sembrarci delle chiavi ovvie per essere dei ribelli, altre sono meno scontate: empatia, cura, paura, emancipazione, prassi, umiltà e speranza – che secondo Diletta Bellotti sono altrettanto necessarie per avviare il cambiamento.