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Tecnologia

Non riesci a cancellare vecchie mail o foto? Forse soffri di questo disturbo

La tecnologia può dare origine a veri e propri disturbi, essendo entrata in modo così consistente nella nostra vita quotidiana. Ecco di cosa potresti soffrire, senza saperlo.

Nel corso delle nostre giornate, siamo sempre più attaccati agli schermi dei nostri device digitali. Chi per lavoro si trova costretto a trascorrere almeno 8 ore davanti a un computer, chi nelle pause utilizza il telefono cellulare in modo compulsivo, chi la sera vede film e serie tv dal tablet.

Telefono (foto Pixabay)

Insomma, siamo letteralmente sempre più sommersi dai dispositivi tecnologici e sembra che proprio non riusciamo a farne a meno. Purtroppo, a lungo andare la presenza così invadente può anche portare a veri e propri disturbi che possono modificare in modo significativo le nostre vite.

Ci sono persone totalmente dipendenti dal digitale, che non riescono a staccarsi da telefoni o computer o tablet nemmeno per un momento durante la propria giornata. E poi ci sono anche gli accumulatori seriali digitali, un disturbo comune a sempre più persone. Non solo giovani, ma di qualsiasi età.

Tutti noi conosciamo la definizione di “accumulatore seriale“: si tratta di chi tende a tenere qualsiasi cosa, senza buttare nulla, anche se completamente inutile. Persone che proprio non riescono a separarsi dai propri beni materiali, ma che li accumulano appunto fino a rendere l’ambiente invivibile. Vediamo come funziona, invece, per gli accumulatori seriali digitali.

Digital hoarding: accumulatore seriale digitale

Computer, stress (foto Pixabay)

Il materiale che viene tenuto dall’accumulatore seriale digitale riguarda i vari device e i contenuti ivi presenti: mail, foto, video, documenti e file di varie tipologie. Si tratta di un disturbo tipico del nuovo millennio, quando appunto la tecnologia ha praticamente preso il sopravvento sulla nostra quotidianità.

Tecnicamente viene definito “digital hoarding” e consiste, appunto, nell’archiviazione di una quantità enorme di materiale digitale: questo non viene eliminato, nonostante non sia più utile. Secondo vari studi, questo disturbo può divenire una malattia ossessiva che spinge a digitalizzare qualsiasi cosa e finisce per intrappolare la persona: in questo modo, infatti, non riesce più a liberarsi di quanto ha accumulato.

Purtroppo, questo fenomeno è aumentato dalla disponibilità sempre crescente di dispositivi digitali che ci aiutano in qualsiasi azione quotidiana. Chi si ricorda, ormai, un numero di telefono? Chi riesce a rispettare tutti gli impegni, senza segnarli su un calendario digitale? Chi non scatta foto né fa video durante una vacanza e poi non li posta sui social per tenerne traccia?

Insomma, le nostre vite sono ormai inglobate dalla tecnologia: per quanto essa sia utile, può portare molti svantaggi e addirittura disturbi che inibiscono le persone.

Tania Gandola

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