I dolcificanti artificiali, che spesso vengono sostituiti allo zucchero da chi vuole dimagrire, potrebbero non essere così salutari per il nostro organismo. Ecco perché.
Molto spesso, chi vuole dimagrire o restare in forma sostituisce lo zucchero con i dolcificanti artificiali. Succede ad esempio al bar, quando ordiniamo un tè o un caffè, così da sentirci meno in colpa.
Questo, perché pensiamo che l’alternativa del dolcificante abbia maggiori benefici sul nostro fisico rispetto allo zucchero. Sicuramente, ridurre il consumo di zucchero può portare grandi benefici al nostro organismo.
Il fatto, però, è che forse i dolcificanti artificiali che utilizziamo non sono un sostituto così valido allo zucchero, a livello salutare. Almeno, non possiedono le conseguenze positive che pensavamo.
La dimostrazione arriva da due studi diversi, pubblicati quest’anno sulla rivista International Journal of Molecular Sciences, condotti rispettivamente da un team di scienziati in Israele e Cambridge.
Queste ricerche avevano l’obiettivo di indagare se i dolcificanti artificiali potessero avere un’influenza sul nostro organismo.
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Dolcificanti artificiali e microbiota intestinale
Partiamo dal definire cosa si intende per dolcificanti artificiali: si tratta di sostanze di sintesi, quindi prodotte in laboratorio, caratterizzate da un alto potere edulcorante e dalla mancanza di calorie.
Questi sono detti anche “intensivi” e comprendono aspartame, acesulfame, saccarina, ciclammati e sucralosio. L’utilizzo di ciclammati è, tra l’altro, vietato negli Stati Uniti.
In Europa, invece, è ancora autorizzato ma con dosi massime ben definite. Per ognuno di questi dolcificanti, viene suggerito un consumo massimo giornaliero proprio per le potenziali conseguenze sull’organismo. In particolare, si tratta di effetti metabolici.
Veniamo dunque alle due ricerche menzionate sopra. Il primo studio è stato condotto dai ricercatori della Ben-Gurion University in Israele. Questo si concentra, appunto, sull’interazione dei dolcificanti artificiali con il microbiota intestinale.
Dai risultati emerge che aspartame, sucralosio e saccarina inibiscono fortemente alcuni batteri. Di conseguenza, l’equilibrio della comunità microbica si altera, così come il metabolismo.
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Il secondo studio, effettuato nella Anglia Ruskin University di Cambridge, dimostra invece che i dolcificanti artificiali possono trasformare i batteri “sani” in patogeni: questi ultimi, dunque, potrebbero causare infezioni e quindi danni all’intestino.
Dai risultai delle due ricerche, appunto, emergono parecchie perplessità sull’utilizzo dei dolcificanti artificiali.
Vi consigliamo, quindi, di fare attenzione sia a quelli che ingerite al posto dello zucchero, sia a quelli che possono essere contenuti in alimenti e bevande (in particolare saccarina, sucralosio e aspartame).