Esiste un vero e proprio disturbo legato alla paura delle catastrofi ambientali: si chiama eco-ansia e sempre più giovani la stanno provando, anche in Italia.
Il periodo storico che stiamo vivendo è sempre più caratterizzato dalla grande attenzione all’ambiente e all’impatto che le nostre azioni hanno sulla salute del Pianeta. Sempre più persone sono consapevoli delle tematiche che riguardano la sostenibilità ambientale e, in molti casi, questo porta a una preoccupazione crescente verso il futuro.
In particolare, i giovani sembrano avere una particolare sensibilità a questi temi. La situazione attuale è caratterizzata da una grande crisi che, come evidenziato da Fridays For Future Italia, “se non verrà contrastata porterà alla distruzione della vita sulla Terra come la conosciamo oggi e all’impossibilità di avere un futuro vivibile“.
Ciò, in sintesi, può portare molte persone a vivere un’ansia fisiologica per la condizione del nostro pianeta con una grande paura per il futuro. I cambiamenti climatici e gli eventi estremi, a cui inevitabilmente ci stiamo sempre più abituando senza però riuscire ad agire in modo massiccio per contrastarli, hanno un impatto sulla psicologia della gente.
Che cos’è l’eco-ansia
Secondo un rapporto stilato nel 2017 dalla American Psychological Association, l’eco-ansia è descritta come una fonte di stress causata dalla “osservazione degli impatti lenti e apparentemente irrevocabili del cambiamento climatico” e che porta a “preoccuparsi per il proprio futuro e quello dei bambini, delle bambine e delle generazioni future“.
Alcune persone, in particolare, sarebbero “profondamente colpite da sentimenti di smarrimento, impotenza e frustrazione dovuti al sentirsi incapaci di fare la differenza per arrestare il cambiamento climatico“.
Non si tratterebbe di una malattia mentale, bensì di una risposta che comprende anche la sfera emotiva della persona che ne soffre. Una reazione alla situazione che stiamo vivendo, insomma, che provoca preoccupazione per il futuro.
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Questo non significa che sia una paura infondata o da trattare alla leggera, infatti sempre più giovani ne soffrono anche in Italia. D’altronde, nel tempo sono aumentati i traumi legati ai disastri dovuti al clima: pensiamo a incendi, siccità, ondate di calore, trombe d’aria, eventi violenti che lasciano un segno tangibile non solo psicologicamente ma anche fisicamente.
Come affrontare l’eco-ansia
Secondo quanto riferito dalla rivista Wired, i dati provenienti da un sondaggio italiano pubblicato nel 2019 da Swg, istituto di ricerca triestino, indicano che “i cambiamenti climatici sono in cima alle preoccupazioni dei giovani italiani“. A indicare il clima in testa alle “realtà che preoccupano maggiormente” è stato il 64% del campione dei giovani della Generazione Z.
Come fare, dunque, per affrontare l’eco-ansia? Sicuramente agire per contrastare i cambiamenti climatici può essere un modo di circoscrivere personalmente questo disturbo, agendo sul sentimento di impotenza per la situazione che stiamo vivendo.
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Andare da un esperto, però, può aiutare coloro che soffrono maggiormente di questo stress e che sono bloccati quotidianamente dall’eco-ansia: questo disturbo non si limita infatti solo a sintomi psicologici ma anche fisici, dunque il consiglio di uno psicologo può sempre essere utile.