Abbreviato sui social con eating2extinction. Questa nuova produzione dell’anglosassone promette di rivoluzionare le coscienze mettendoci sotto gli occhi l’impatto di ciò che mettiamo nel piatto tutti i giorni.
In uscita il 16 settembre nella sale cinematografiche in UK e USA, e raccontato dalla voce dell’attrice premio Oscar Kate Winslet, questo documentario promette di svelare in modo chiaro e esaustivo quello che ormai viene definito come “il segreto di Pulcinella” nel campo dell’ambientalismo: l’industria dei prodotti di origine animale (incluso derivati e produzione di pesce) è tra le principali cause di distruzione del Pianeta.
Si titola “Eating Our Way to Extinction” (Mangiare la nostra strada verso l’estinzione) della anglosassone Broxstar Productions ed il titolo è già di per se eloquente e descrittivo; ma guardiamo la sintesi dei numeri di questo lavoro cinematografico che prossimamente sarà disponibile anche in italiano sulle principali piattaforme digitali:
- più di 17 le celebrità interpellate
- più di 30 gli esperti coinvolti
- 1 pianeta Terra
- 191 giorni di riprese
- 41.500 sono gli alberi piantati grazie alla piattaforma online Eating For Tomorrow collegata a questo progetto.
Secondo l’attore, Leonardo di Caprio, da molti anni in prima linea per la causa ambientale: “Questo è il film che le future generazioni avrebbero voluto che tutti guardassero oggi” .
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Eating2Extinction: un messaggio urgente per il mondo
Sebbene il trailer abbia un mood catastrofico “rimangono pochi anni al collasso ecologico se continuiamo su questa strada“, la casa produttrice ci tiene a sottolineare che l’intento è positivo, in quanto il vero messaggio di questo documentario fornisce la soluzione al pericolo a cui andiamo incontro, e la soluzione parte proprio dalla presa di coscienza di ognuno di noi e dal cambiare quindi le nostre abitudini alimentari.
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Il documentario conduce lo spettatore in un viaggio attorno al globo terrestre, dalle foreste dell’Amazzonia in fiamme al deserto della Mongolia, dalle distese polverose degli Stati Uniti ai Fiordi Norvegesi, attraverso le parole di esperti e scienziati, e le popolazioni indigene più colpite dall’impatto devastante dell’industria che produce cibo di origine animale.
Perché è urgente cambiare il modo in cui mangiamo?
La richiesta sempre crescente di carne, latte e formaggi, uova e pesce ha un caro prezzo da pagare su ambiente e relativi cambiamenti climatici, questo principalmente per via delle seguenti cause nel ciclo di produzione:
- Le emissioni di metano degli allevamenti sono elevatissime e contribuiscono all’innalzamento della temperature terrestri.
- Il 70% del consumo di acqua viene usata nella produzione di cibo, di cui 2/3 impiegata nell’industria di carne e derivati. Per produrre proteine di origine animale viene impiegata una quantità di acqua 100 volte superiore a quella utilizzata per produrre proteine di origine vegetale.
- La deforestazione di cui tanto si parla è dovuta per il 70% alla creazione di nuove aree di pascolo e di piantagioni di soia che diventa foraggio per gli animali da allevamento.
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- L’inquinamento da azoto è dovuto per la maggior parte dalle deiezioni degli animali da allevamento (un semplice esempio per capirne la portata: un allevamento con 200 mucche da latte produce lo stesso carico delle fognature di una paese di circa 10.000 abitanti).
- Il consumo di suolo e la perdita di fertilità dello stesso è dato dalla crescita esponenziale delle monocolture intensive anche per produrre foraggio per gli animali da allevamento.
Le soluzioni sono nelle nostre mani
Come viene ribadito nel documentario “il singolo fa la differenza”, e questo messaggio viene trasferito dallo schermo alla realtà il programma correlato che abbiamo già citato Eating For Tomorrow, che fornisce una guida approfondita per passare ad una scelta plant-based incoraggiata anche grazie ad un vero e proprio “meal-planner” e che incoraggia la riforestazione e l‘implementazione dell’agricoltura rigenerativa.
Tra le altre azioni che il singolo può intraprendere c’è poi quella importantissima di informare e di diffondere il più possibile queste conoscenze.
Facciamo sentire la nostra voce, cambiamo le cose… Possiamo farlo!