Un nuovo studio è stato realizzato sui topi e dimostrerebbe che è possibile ringiovanire. Si tratta di una terapia “antiaging” che riprogramma le cellule in sicurezza.
Ringiovanire senza avere effetti collaterali. Questo è il desiderio che hanno moltissime persone, soprattutto quelle che si avvicinano inesorabilmente alla vecchiaia. Ci vorrebbe un vero e proprio elisir della giovinezza, capace di farci tornare giovani senza incorrere nel rischio di sviluppare malattie.
Per il momento purtroppo non è possibile per gli esseri umani, ma la buona notizia è che un team di scienziati ci sta lavorando sui topi. Utilizzando un’innovativa terapia “antiaging” (letteralmente anti età o anti invecchiamento) che riprogramma le cellule, i ricercatori del Salk Insitute della California (Stati Uniti) hanno voluto provare a eliminare i segni del tempo dai piccoli roditori.
Un esperimento condotto al fine di rallentare l’invecchiamento negli animali, con un trattamento che sia sicuro ed efficace. Il rischio di tali sistemi, infatti, è che possano portare allo sviluppo di malattie che vanno dalle semplici patologie ai tumori.
Lo studio è stato realizzato in collaborazione con la società Genentech del gruppo Roche. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Nature Aging“: vediamo insieme cosa è stato scoperto.
La terapia antiaging è stata applicata su topi di mezza età fino alla loro vecchiaia: un cocktail di quattro molecole dato loro per alcuni mesi. Queste molecole erano già note come “fattori di Yamanaka” per le proprietà rigenerative dimostrate sui muscoli degli animali.
Due studi di questo tipo erano già stati realizzati qualche anno fa: il primo sui topi affetti da invecchiamento precoce, il secondo sui topi più giovani. Da quest’ultimo era stato dimostrato che il mix di molecole è in grado di rigenerare le cellule nei topi giovani. Tuttavia, il team che ha condotto la ricerca più recente ha voluto testarne efficacia e sicurezza per un periodo prolungato.
Gli scienziati hanno quindi somministrato il cocktail di molecole ad alcuni topi sani di 15 mesi e ad altri di 12 mesi, fino al compimento dei 22 mesi. Inoltre, a un terzo gruppo di topi di 25 mesi per un mese. Un utilizzo più esteso temporalmente, dunque, delle molecole in grado di riprogrammare l’epigenetica delle cellule, cioè le modificazioni chimiche che rivestono il Dna regolandone l’espressione.
Cosa hanno scoperto? Anzitutto, che non vi sono effetti negativi di questo trattamento sugli animali. Nessun topo, infatti, a fine terapia antiaging presentava anomalie neurologiche, tumori o alterazioni nelle cellule del sangue.
I topi più anziani, trattati per un solo mese, non hanno dimostrato variazioni o segni di ringiovanimento. Tuttavia i topi più giovani, a cui il trattamento è stato sottoposto per più tempo, sono migliorati sia a livello di epigenetica delle cellule della pelle e dei reni sia per le molecole “spia” del metabolismo presenti nel sangue. L’elisir della giovinezza, quindi, parrebbe aver funzionato per loro!
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