Con l’arrivo del caldo, dopo il Canada, anche la regione più impensabile d’Italia si ritrova a fare i conti con una vera e propria emergenza zecche. Ecco quale parte del Bel Paese si trova nel mirino dell’invasione.
Al momento si parla ancora – effettivamente – di una emergenza zecche. Eppure, i fattori correlati al proliferare di questa invasione ben presto potrebbero portare ad un fenomeno non più straordinario. Avevamo già spiegato, infatti, come fino a qualche anno fa in autunno ed inverno, ovvero durante quel periodo dell’anno dalle temperature più rigide, le zecche costituissero un pericolo che potremmo definire assolutamente circoscritto.
Con l’insorgere incessante, nonché trascurato, dei cambiamenti climatici però, le cose ora sono destinate a cambiare in peggio. Nei prossimi decenni, infatti, potremmo andare incontro ad una proliferazione delle per tutto l’anno, a causa di un tempo decisamente più morbido e mite anche i primi di gennaio. Questo perché le zecche trovano il loro habitat ideale in luoghi caldi e temperature elevate.
Insomma, con l’arrivo del caldo, dopo il Canada, anche la regione più impensabile d’Italia si ritrova a fare i conti con una vera e propria emergenza zecche. Ecco quale parte del Bel Paese si trova nel mirino dell’invasione.
Gli escursionisti, che in questi giorni si stanno avventurando tra le montagne del Trentino Alto Adige, sono tra le vittime preferite dalle zecche. Da gennaio ad oggi, infatti, sono arrivate una decina di segnalazioni per la meningoencefalite da zecche, malgrado esista in Trentino la vaccinazione gratuita contro la TBE ( la Tick Borne Encephalitisa). Questa minaccia, però, non riguarda solo i turisti. Anche i residenti sui social hanno lamentato l’emergenza zecche, soprattutto in una scuola elementare nella zona di Povo.
Le zecche sono dei parassiti che appartengono alla famiglia delle aracnidi. Si tratta di animali molto pericolosi non solo per l’uomo ma anche per i nostri amici a quattro zampe. Per nutrirsi e riprodursi, infatti, hanno bisogno di succhiare il sangue di altri essere viventi; proprio per questo sono agenti di trasmissione di malattie infettive, come la malattia di Lyme, una patologia che può intaccare, oltre la pelle, anche gli organi interni ed il sistema nervoso e per cui non esiste ancora un vaccino.
Questa malattia, nel corso degli anni è aumentata vertiginosamente. Una stima approssimativa degli ultimi 20 ha confermato come dai 17 casi dei primi anni 2000, siamo arrivati a 41. Il 2020, però, resta l’anno peggiore con ben 45 casi.
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