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Trovate morte in centinaia sulla spiaggia: la scoperta terribile

In Messico, sono state trovate morte a centinaia su una spiaggia. La scoperta terribile è avvenuta nei giorni scorsi, una perdita immensa per la biodiversità.

Sempre più spesso, esemplari di specie a rischio si trovano senza vita in svariate aree del mondo. Si tratta di episodi che rappresentano una perdita enorme per la biodiversità, sottoposta a molte minacce.

Tartarughe spiaggia (foto: Pixabay)

La notizia é di pochi giorni fa in Messico: centinaia di tartarughe, almeno 300, sono state trovate morte su una spiaggia in Oaxaca. In particolare, gli esemplari appartenevano alla specie Lepidochelys olivacea, considerata vulnerabile.

Queste tartarughe sono tipicamente di piccole dimensioni e, nel caso del brutto episodio messicano, eccole ritrovate senza vita sulla spiaggia di Morro Ayuta che si trova sulla costa occidentale del Paese.

Secondo la BBC, tra i primissimi media a comunicare la notizia, sarebbe stato l’uomo ad uccidere i poveri esemplari, non per cause naturali. Gli ingenui animaletti non sono stati in grado di arrivare in superficie per respirare, perché costretti a rimanere sott’acqua più del dovuto.

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Tartarughe uccise dall’uomo

Tartaruga di mare (foto: Pixabay)

Le piccole tartarughe, infatti, non sarebbero state in grado di liberarsi dalla morsa delle “reti fantasma“: attrezzi da pesca illegali che intrappolano numerose specie e le conducono alla morte per asfissia o per annegamento, come in questo caso.

Le reti abbandonate nel mare, inconsapevolmente, sono un pericolo costante per le popolazioni marine. Non solo, perché quelle gettate appositamente per adescare le specie a rischio lo sono ancora di più.

In Messico, purtroppo, sono ancora molti i pescatori a praticare questa attività di frodo per lucrare sugli animali catturati. Anche gli ecosistemi dei fondali marini risentono di tali pratiche, che provocano danni irreparabili e mettono in pericolo flora e fauna.

Nel caso delle tartarughe marine trovate morte in Messico, si tratterebbe appunto di una specie considerata vulnerabile dall‘Uicn (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).

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In aggiunta, purtroppo, gli esemplari deceduti sulla spiaggia di Oaxaca sarebbero tutti di sesso femminile. Probabilmente, come riferito da un esperto locale ai media messicani, le povere tartarughe stavano andando a nidificare quando sono state sorprese dalle reti fantasma.

L’ennesima dimostrazione di come le attività umane siano un pericolo ma anche un vero e proprio ostacolo per la proliferazione di numerose specie. Nonostante la pesca di tartarughe sia considerata illegale, anche in Messico dal 1990, questo spregevole reato continua a compiersi.

Tania Gandola

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