Fortissimi boati e l’emissione in contemporanea di ben tre flussi di lava. L’Etna ha regalato una notte col “botto” e una spettacolare eruzione fino all’alba.
L’Etna, il vulcano attivo più altro d’Europa con i suoi quasi 3400 m di altitudine ha dato spettacolo. Nella notte del 09 agosto e fino all’alba forti boati derivanti dall’attività stromboliana hanno tenuto sveglie le popolazioni abitanti ai piedi del grande vulcano.
Fontane di lava traboccanti in tre punti diversi hanno composto uno scenario unico con un flusso lavico bene alimentato. La sorgente di questa eruzione è stata localizzata dal l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo nell’area del cratere di Sud Est ad una profondità di circa 2.800 metri sopra il livello del mare.
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A queste forti esplosioni è derivata anche una emissione di cenere vulcanica che sospinta dal vento ha ricoperto interi comuni pedemontani come quello di Acireale e Zafferana. Da mesi ormai queste cittadine convivono con il “gigante buono” e con l’intensa attività che innumerevoli volte ha ricoperto i comuni di spessi strati di ceneri e lapilli e sospeso voli aerei da e per il vicino aeroporto internazionale di Fontanarossa a Catania.
Bellezza straordinaria e compromessi del vivere ai piedi di uno dei più attivi ed iconici vulcani del mondo, entrato a far parte nel 2013 del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Secondo quanto riportato dal centro vulcanologico che monitora 24 ore su 24 le attività del vulcano, questa notte si è verificato anche un crollo di materiale freddo dal fianco orientale del cratere di Sud- Est, uno dei ben 5 crateri che formano l’area sommitale di questo monte in continua attività e proprio per questo soprannominato vulcano “trasformista”.
L’Etna offre uno spettacolo costante e unico al mondo tanto da attirare studiosi, ricercatori, appassionati da ogni parte del mondo per ammirare e comprendere fenomeni vulcanologici che non lesina di mostrare con frequenza ed incantevole, ipnotica bellezza.
Da 2700 anni l’attività di questo vulcano è documentata, ed è ad i suoi piedi che molti scienziati provenienti da tutto il mondo hanno trovato casa, tra loro Boris Behncke lo scienziato tedesco che si definisce un “neo-siculo” e da oltre 25 anni vive e documenta con una costante telecronaca in diretta i sospiri, gli sbuffi e gli umori di questa meraviglia della natura.
Dopo una notte insonne da togliere il fiato non posso che chiudere con una frase che trasmette tutto l’amore e lo stupore che si genera al cospetto di questo gigante in grado di suscitare il timore, la reverenza ed il profondo incanto della forza trasformatrice della natura.
«Tutto ciò che la natura ha di grande, tutto ciò che ha di piacevole, tutto ciò che ha di terribile, si può paragonare all’Etna e l’Etna non si può paragonare a nulla».
Ha scritto nel 1788 Dominique Vivand Denon nel suo “Voyage en Sicilie”, parole scritte sulla pietra…lavica ovviamente.
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